Dakar 2022. The Introduction

Dakar 2022. The Introduction
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Iscrizioni aperte dal 17 Maggio. La Dakar Arabia Saudita 2022 è stata presentata nelle sue linee generali. 80% nuova, dal 2 al 14 Gennaio. Ha’Il, giornata di riposo a Ryadh, arrivo a Jeddah. 2 tappe ad anello, una Marathon tra le dune
12 maggio 2021

Paris Air, 11 Maggio. David Castera, Direttore Sportivo dal 2020, ha presentato nelle sue linee generali l’edizione 2022 della Dakar Arabia Saudita. L’ha fatto online, beninteso, mentre sovrintende alla partenza dell’Andalucia Rally, una delle competizioni Road To Dakar, quindi non c’è contraddizione e ha potuto così lavorare due volte, sul campo e in “smart”.

L’Edizione 2022, 44ma della serie (quella del 2008 annullata), è la terza che svolge interamente in Arabia Saudita. Se c’era un’idea di “sconfinamento” verso i piccoli Paesi limitrofi, in un primo momento ipotizzato, il progetto è ancora una volta rimandato. Poco male, il Regno è sconfinato e ancora in gran parte da scoprire. Indubbiamente la Dakar ha a disposizione uno scenario maestoso, ideale e in perfetta sintonia con l’idea originale del 1977 offerta ai pionieri dal suo creatore, Thierry Sabine.

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La Dakar 2022 parte da Ha’Il, che la carovana raggiungerà dopo aver recuperato i mezzi a Jeddah. Dal 27 dicembre alla fine dell’anno le operazioni preliminari, 1° Gennaio il Prologo (sabbia), il 2 parte la Corsa vera e propria. La prima settimana si sviluppa su un arco che scorre lungo la costa Est e si tuffa nel profondo Sud dell’”Empty Quarter” (il nome è di per sé abbastanza evocativo), con tre giorni di dune e sabbia assoluta e una Tappa Marathon (senza Assistenza esterna). Il “bivacco” di Riyadh, giornata di riposo dell’8 Gennaio, sarà raggiunto in aereo (i mezzi trasportati via terra). La seconda settimana di Gara resta nel quadrante Sud del Paese, raggiunge l’Ovest del Mar Rosso il Rally si conclude a Jeddah il 14 Gennaio.

La Dakar 2022 parte da Ha’Il, che la carovana raggiungerà dopo aver recuperato i mezzi a Jeddah. Dal 27 dicembre alla fine dell’anno le operazioni preliminari, 1° Gennaio il Prologo (sabbia), il 2 parte la Corsa vera e propria. La prima settimana si sviluppa su un arco che scorre lungo la costa Est e si tuffa nel profondo Sud dell’”Empty Quarter” (il nome è di per sé abbastanza evocativo), con tre giorni di dune e sabbia assoluta e una Tappa Marathon (senza Assistenza esterna). Il “bivacco” di Riyadh, giornata di riposo dell’8 Gennaio, sarà raggiunto in aereo (i mezzi trasportati via terra). La seconda settimana di Gara resta nel quadrante Sud del Paese, raggiunge l’Ovest del Mar Rosso il Rally si conclude a Jeddah il 14 Gennaio.

Le principali novità sono perlopiù conferme del trend e delle buone idee dell’edizione 2021. Vediamone alcune.

Il Road Book elettronico (piattaforma digitale e supporto tablet) è esteso a tutte le categorie, Auto, Camion e Moto comprese (ma in questo caso solo quelle dei Piloti della categoria Èlite).

Per le Moto è confermato l’obbligo di uso del gilet AirBag, un passo avanti importante per la sicurezza ben accettato anche sotto l’aspetto pratico.

Non si è parlato di gomme, è possibile che la formula regolamentare relativa possa essere aggiustata, né di Dakar Experience, la formula che consente ai ritirati di rientrare nell’evento con onori a parte. Evidentemente si tratta di aspetti regolamentari e strutturali della Corsa ormai collaudati.

Il trend verso soluzioni energetiche sostenibili è definitivamente lanciato e in forte accelerazione. La grande novità è la partecipazione di AUDI, ma i progetti sono numerosi, anche tra i Camion, e la road map è piuttosto rigorosa: entro il 2030 lo “switch” dovrà essere completo.

Le iscrizioni aprono il 17 Maggio. Non sono dichiarati limiti di adesione. Sotto il profilo propedeutico, invece, cresce il numero degli eventi “Road To Dakar”, utili per ottenere un “passaporto” di accesso. In programma l’Andalucia Rally di questi giorni, il Sonora Rally in Messico, il Rally del Marocco e due Gare in Sud Africa.

Forte incremento degli iscritti alla “parallela” Dakar Classic, che al momento vede quasi triplicare i numeri dello scorso anno. Proprio in questo “ambiente vintage” si notano alcune novità di rilievo, come la scelta tra 3 soglie di velocità media nella regolarità, o come il maggiore avvicinamento, compatibilmente con le caratteristiche dei mezzi storici, a percorsi e navigazione più propriamente “dakariani”. In ogni caso, bivacchi in comune.

Fortissimo è anche il trend di crescita della partecipazione degli SSV, che ha suggerito agli organizzatori di ASO, Amaury Sport Organisation, di ristrutturare la divisione di classi e categorie delle 4  ruote (particolare attenzione alla classe T1 Plus, che porta i prototipi su un livello superiore, alla T1-E (creazione 2022 in ottica low emission), e alla divisione dei piccoli Side by Side).

A Novembre le “rivelazioni” di dettaglio.

 

© Immagini – ASO Mediatheque – DPPI – Red Bull Content Pool

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