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Ar Riyadh, Saudi Arabia, 5 Gennaio. La Speciale più lunga. La quarta. Un bel 460 su un totale di 700 chilometri. Non difficile, per lo più su terra dura, un po’ di sabbia una piccola dose di dune. Veloce, a tratti velocissima. Trasferimento iniziale corto, per una sveglia più umana, e arrivo nella Capitale dove la carovana della 44ma Dakar resterà per due Tappe ad anello e la giornata di riposo. Bivacco all’ombra della sopraelevata della metropolitana, c’è più verde a San Donato.
L’hilight del giorno è il terzo posto di Danilo Petrucci con la KTM Tech 3. Fuori da ogni discussione (che verrà dopo). Quel terzo posto nella manetta vuol dire molto. Per il Pilota, che è arrivato alla Dakar salendo un piccolo, variegato calvario, e per noi tutti, che tracciamo un lungo arco di vent’anni di astinenza. Non so perché, ma questo podio evoca in maniera forte un’epoca e un Pilota che non ci sono più. Petrucci è stato più che bravo. Ora è il momento di riflettere sul patrimonio appena conquistato, per non disperderlo con una cavolata. domani Petrucci avrebbe dovuto affrontare l’esame successivo al primo risultato, quello della navigazione, ma non sarà così perché quel terzo posto nella “manetta” come dicevamo poche righe sopra, non corrisponderà all’ordine di partenza.
Petrucci, infatti, è stato penalizzato di dieci minuti e scende nella classifica della terza Tappa. Mentre scriviamo e non sono ancora arrivati tutti, attorno al 15° posto.
Il “fattaccio” ce lo ha spiegato lo stesso Petrucci, a caldo. È entrato in un tratto di velocità controllata d’impeto, con quell’effetto volano di una tappa che lo ha visto “comandare”. Si è accorto e ha immediatamente rallentato, ma sapete com’è, le fotocellule non hanno anima né rispetto per un grand’uomo in un grande giorno. l’intero Clan KTM-Husqvarna-GasGas si è fermato ad applaudire l’exploit, e il Pilota è stato abbracciato da Coma, Viladoms, Stefan, tutti. È arrivato anche Heinz Kinigadner, il testimone. Heinz arriva sempre nel posto giusto al momento giusto. Un grande abbraccio (a distanza) come la benedizione del Papa.
Beh, la quarta Tappa non è solo Petrucci (anche se lo è al 90%). Tra le moto l’ha vinta Joan Barreda davanti a Pablo Quintanilla. Doppietta Honda, peccato sia incoraggiante ma non risolutiva, almeno al momento. Bang Bang e Quintafondo, inseguono Sunderland a un quarto d’ora, in sesta e settima posizione. Bellissima, invece, la doppietta Sherco, Rui Gonçalves terzo e Lorenzo Santolino quinto, che vale alla piccola, attiva Casa francese, a alla Squadra di Casteu, una davvero lusinghiera top 5. Oggi Van Beveren ha perso qualcosa (e il secondo posto che aveva “ereditato” io giorno precedente), ma Sunderland, GasGas, Walkner, KTM, e Van Beveren, Yamaha, sono ancora in testa al Rally stretti nella miseria di quattro minuti.
Petrucci è largamente il migliore degli italiani, nonostante la penalizzazione, ma c’è da stare attenti a Paolo Lucci, che ha fatto il suo ingresso nei 30 (oggi 22°) nonostante una caviglia dolorante, a Leonardo Tonelli, che ha inaugurato oggi la sua Dakar travagliata con un 50° posto tondo, e Giovanni Gritti, autentico gentleman-rapid-rider.
La gara delle Auto “piange” nuovamente Peterhansel, AUDI, che è rimasto fermo in pista con una sospensione (ammortizzatore?) rotto, e saluta la nuova vittoria di Al Attiyah, Toyota Gazoo, ancora una volta perpetrando violenza a Loeb, BRX, che è secondo. Duello garantito e confermato, naturalmente, ma non più così acre. Loeb è ormai a quasi 40 minuti, e Al Attiyah da segni di “velocità controllata”. Il suo vantaggio è troppo grande per esasperare il confronto o alzare l’asticella. Loeb ha forato due volte, e quel doppio crick è difficile da recuperare. Per inciso, al terzo posto sale oggi il saudita Al Rajhi, anch’egli in corsa con una Toyota, mentre ci aveva fatto sognare il velocissimo sudafricano Lategan, poi perso per strada nel finale di Tappa.
In ritardo anche Ekstrom, a tenere alta la bandiera dei quattro anelli (il solito trito modo di dire AUDI) è la passione latina di Carlos Sainz. Ieri vincitore e oggi ancora a podio, il madrileno è 18° nella generale mannaggia a quelle due ore perse a trovare un WP nella seconda Tappa.
Seth Quintero, OT3, continua a vincere tra i Prototipi Leggeri, ma Francisco “Chaleco” Lopez continua a controllare la classifica provvisoria, mentre l’armata Kamaz non controlla un bel nulla e marcia trionfalmente in formazione (il “solitario” è Sotnikov. Ma gli IVECO crescono, Van Kasteren è quarto, e tra questi bisogna tenere d’occhio quello dei nostri Bellina-Gotti-Minelli.
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