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Dakar, Senegal, Settembre 2021. Anche in Senegal mancano 100 giorni alla partenza della… Dakar. Anche se non è più Paris-Dakar, non è neanche X-Dakar, e neppure Africa da ormai molto tempo. Il terzo atto del terzo capitolo va in scena a partire dal 2 Gennaio da Ha’Il, e dopo l’Africa e il Sud America, per la 44ma edizione è Arabia Saudita. Cento giorni e molto da scoprire ancora. Senonché ci sono già molti indizi di un’edizione carica di motivi e di buone novità. D’obbligo iniziare dal… meno peggio, e dire che con tutta probabilità sarà una Dakar meno “stretta”. Questo non vuol dire che l’imponente dispositivo di sicurezza contro il coronavirus è smantellato, ma solo che le condizioni attuali e in prospettiva favoriscono una maggiore apertura. La vigilanza sarà comunque alta.
Cento giorni, i numeri indiziali dicono che si vola verso un rimodellamento dei record di partecipazione, e pare proprio che siamo nel pieno di un bel rilancio della partecipazione italiana. Che vuol dire rimodellamento? Sostanzialmente che le Moto sono sempre tante, che le Auto spostano il baricentro delle 4 ruote verso i piccoli, leggeri ed economici (sempre un brutto dire) SSV, e che pur in piena atmosfera di alimentazione fossile siamo in piena era di trasformazione energetica. I primi e importanti lanci dicono elettrico, i successivi passi in prospettiva mettono in conto anche altre alternative, per esempio l’idrogeno. C’è fermento e grandi passi di sviluppo, ed è un fatto che ancora una volta è il Motorsport che lancia i suoi paradigmi e le sue crociate aprendo la strada (sarà per una coscienza mista a coda di paglia?) della nuova era.
In questo senso la grande, spettacolare novità è l’arrivo di Audi, con i Dream Team ex Peugeot ed ex Mini e con una Macchina in ogni caso rivoluzionaria anche se non ancora ben “spiegata”. È la RS Q e-tron imbottita di tecnologie sulle quali svetta il faro dell’elettrico. L’abbiamo seguita durante i test di un prototipo laboratorio, e il fatto che in meno di un anno la vettura sia passata dai computer alle dune del Marocco vuol dire che il background della visione di AUDI torna in una interessantissima forma di sintesi.
Il percorso dell’edizione 2022 è tutt’altro che evidente, e questa non è una novità ma un perfetto allineamento con la tradizione. Bisognerà aspettare Novembre per i dettagli. Si sa che cambiano i termini generali della logistica e che non si andrà in esplorazione nel Nord-Ovest del Paese. Quindi sbarco dei mezzi a Jeddah e trasferimento diretto a Ha’Il. Lì le operazioni preliminari prima della fine dell’anno e la partenza il 2, e quindi grande “immersione” nel Rub Al’Khali, l’Empty Quarter che è la più grande distesa di “puro deserto” del Pianeta. Giornata di riposo nella Capitale del Regno, Riyhad, l’8 Gennaio, e arrivo a Jeddah, il 14 per un rientro veloce.
Un’altra grande notizia, e forse dovevamo metterla in testa, è lo spettacolare aumento dei partecipanti italiani. Lo scorso anno erano poco più di una dozzina, quest’anno pare che quel numero vada moltiplicato per tre volte e mezza. Numeri e nomi restano ancora ufficiosi, per cui li omettiamo, ma già stand bassi si parla di raddoppio delle Moto, di leggero aumento di SSV e Camion, e di una cifra da capogiro di “vintage” iscritti alla Dakar Classic, con gli italiani che dilagano moltiplicati per dieci.
Ancora senza scendere nel dettaglio, ne avremo più occasioni (e magari lo farà qualcun altro), sarà un’edizione d’oro per i rookie, anche se alcuni dovranno ancora superare l'esame Marocco. Sono diversi e forti, debuttanti confluiti nello stesso obiettivo da percorsi diversi. Uno per tutti quel Pilota di MotoGP che conoscete tutti.
Aveva ragione Edo Mossi, il nostro uomo all’Havana, anzi alla Dakar, alla reunion di Grazzano Visconti: a questa alla Dakar ci vuole una grande Casa Italia!
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