Dakar 2021. “Dudd” Boulanger: Navigazione, la Chiave della 43ma Edizione

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Edouard Boulanger, co-pilota di Stephane Peterhansel sulla Mini #302, ci spiega cos’è la navigazione oggi, quali strumenti sono a disposizione dei navigatori, e perché è diventata cruciale nelle dinamiche agonistiche della 43ma Edizione
9 gennaio 2021

Ha’Il, Arabia Saudita, 9 Gennaio. Edouard “Dudd” Boulanger. È il nuovo Navigatore di Stephane Peterhansel, un ruolo che è un onore e anche una grande responsabilità, se solo si pensa al livello delle ambizioni del super Campione. Le scelte di “Peter”, di fatto, sono di per sé delle referenze.

Peterhansel è una persona sensata e intelligentissima, per cui è facile supporre che la non facile relazione Pilota-Navigatore si assesti favorevolmente su un piano di grandissima professionalità, portando l’efficienza del “prodotto” su un livello superiore. Insomma, puoi anche avere il tuo caratterino, ma devi soprattutto essere bravo. E così la realtà della macchina di punta di X-raid è l’unione delle forze di due specialisti fuori dal comune. Bisogna tenere presente un’altra cosa, e cioè che quando Peterhansel correva e vinceva in Moto, era un asso anche nella navigazione, e dunque che può essere ben, e a ragione, esigente.

Quindi Eduard “Dudd” Boulanger. 42 anni, francese, l’Ingegner Boulanger è stato campione di canottaggio ed è triatleta, ha partecipato a due Dakar, Moto e Auto. La prima vincendo l’edizione inaugurale del Dakar Challenge, un “test” di ammissione e invito andato in scena durante il Rally dei Faraoni del 2011, la seconda come navigatore.

Nei Rally ha fatto tutto, dal tracciatore al ricognitore, dall'organizzatore al direttore di eventi, dall’editore di road books al… Map Man. Ecco, sì, quello stadio di servizio della navigazione… avanzata che, non potendo essere bandito per sopraggiunti limiti di… progresso, è stato aggirato introducendo il nuovo road book istantaneo, quello che viene consegnato, alla Dakar, quindici minuti prima della partenza in Speciale alle auto e 20 alle Moto. Diciamo che il road book non ha segreti per lui, e questo vuol dire, oggi, saper leggere nelle sue note, senza possibilità di errori, la traduzione esatta delle corrispondenze di terreno e di rotta.

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Edouard non si è fatto ingoiare dall’obsolescenza, perché intanto era diventato un supporto fisso e quindi coach di un team ufficiale, diciamo il più forte del Mondo per non fare nomi. Già che c’era, nei ritagli di tempo, si era dedicato professionalmente all’escursionismo e aveva fatto anche … l’ingegnere, sviluppando alcuni prodotti tecnologici. Ecco, a parte una forte impronta affettiva italiana e due bambine, Dudd è tutto qui.

Logico che avesse le credenziali per entrare al piano di sopra della Dakar dei navigatori, e l’occasione è arrivata quando Peterhansel ha dovuto rinunciare al progetto di una Dakar con la moglie, Andrea Mayer e, in una pausa di pandemia, si è schierato al via della Baja Polonia facendo salire a bordo il suo nuovo navigatore: Edouard “Dudd” Boulanger. Debutto vincente.

Siamo alla Dakar, è un’edizione che si rivela particolarmente appuntita proprio per la navigazione (Sainz ha dichiarato che, questa, è una Dakar dei Co-Piloti, non degli chauffeur). Peterhansel e Boulanger non hanno sbagliato niente, sono in testa e impongono una potenza di un arsenale d’attacco che si basa anche sulla refrattarietà all’errore. Riconosciuto che il Pilota è il migliore del Mondo in questo difficilissimo e iper-specializzato campo, si può essere certi che Boulanger sta facendo la sua parte allo stato dell’arte.

Le prime Dakar, e poi per molto tempo, erano impostate su un criterio di navigazione primitivo, rudimentale e assai audace. Una rotta, centinaia di chilometri da esplorare, un riferimento di terreno, altro cap. e così via. A disposizione del navigatore una bussola e le carte di terreno. Basta. Ora avete capito benissimo che razza di avventura erano le prime, leggendarie edizioni.

Oggi il contesto è cambiato radicalmente, il navigatore si inserisce nell’abitacolo di fronte alla strumentazione di un aereo e deve avere a che fare con GPS, conta… metri, cronometri, allarmi e, ora, anche con l’evoluzione elettronica del road book. L’ormai famoso road book-tablet che introduce nuove tecnologie e diverse attitudini di utilizzo. Una storia nuova, insomma. Edouard Boulanger ce la racconta brevemente in modo assai chiaro e istruttivo.

© Immagini: “Nani” Roma Media, BRX, Red Bull Content Pool, X-raid, Toyota Gazoo Racing, ASO Médiathèque - DPPI, KTM, Honda, Rally Zone, Francesca Gasperi

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