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Arequipa, Perù, 9 Gennaio 2018. Ora si dirà che l’ha fatto apposta, che Nasser Al Attiyah ha deciso di partire con il piede… sbagliato per uscire allo scoperto nel momento in cui la Dakar si è fatta più dura. No, niente di tutto questo, Al Attiyah ammette che se la sua Toyota è in testa al Rally dopo tre giorni lo deve alla bravura del navigatore, Mathieu Baumel, che è riuscito a eludere il caos in cui si sono trovati molto avversari traditi da una falsa interpretazione del Road Book, alla bravura del Pilota, che è venuto fuori dal mare di dune della terza Tappa come dal parco giochi di casa sua, e alla Toytota Hilux Ufficiale, una “fucilata”. Il termine è di quelli che rendono l’idea, e che portano alla mente l’altra grande passione del “Principe del Qatar”, il Tiro a Volo di cinque Olimpiadi e il Bronzo di Londra.
In realtà la Dakar del qatariota con navigatore francese è iniziata come da programma, all’attacco, solo che nessuno ci aveva fatto troppo caso. La vittoria di Pisco era stata salutata come uno show, ma è la matrice della classifica di Arequipa. È stato lo stesso Al Attiyah a “spiegare” come si fa a salire in testa alla Dakar.
Nasser Al Attiyah. “Il primo giorno ci siamo messi in moto pensando che sarebbe stata una cosa breve, una formalità. Man mano che ci avvicinavamo a Pisco, ovvero il luogo dove era stata tracciata la pria Speciale, abbiamo visto sempre più pubblico. La gente ci acclamava, si faceva vicina alla macchina incitandoci all’azione. E così è andata. Non appena partiti ci siamo sentiti in corsa con il “dovere” di vincere. E così è stato. Vincere la prima Speciale del Rally ci costringeva a partire per primo nella seconda tappa, che non è quasi mai un vantaggio. Allora ci ho pensato io… ho commesso un paio di errori che ci hanno ricacciato indietro. Molto indietro per la verità, e con un ritardo che era sensibile. Non tutti i mali vengono per nuocere, ci siamo detti Mathieu e io. Diciamo che ci è servito per impostare tatticamente in modo molto chiaro la terza tappa. Dopo di ché ci è venuta in aiuta il caso. Partendo indietro ci siamo ben presto resi conto che là davanti qualcosa non andava. Noi eravamo comunque concentrati sull’attacco, e questa volta partire indietro ci ha aiutati ad orientarci meglio partendo dalla vista… degli errori degli altri. Il resto è la Macchina. affinamenti delle sospensioni e delle geometrie, migliore guidabilità, stesso motore V8 aspirato, cambio e trasmissione del Hilux Campione del Mondo 2018!”.
E ora che piani avete per i prossimi giorni?
Nasser Al Attiyah. “Siamo in testa, ma il piano è lo stesso: rimanere molto concentrati e continuare a attaccare. Come all’inizio. Concentrati e all’attacco con un solo obiettivo. Vincere!”
Al Attiyah e Mathieu Baumel ritrovano gli avversari storici, più un “compaesano”. La risalita di Stephane Peterhansel al terzo posto assomiglia in parte alla “strategia” di Al Attiyah, un errore macroscopico il secondo giorno per una vittoria di Tappa il terzo. Ma subito dietro al “Principe” c’è oggi Yazeed Al Rahji, il trentasettenne Pilota di Riyadh, Arabia Saudita, che ne ha seguito le tracce di carriera correndo nei Rally Raid degli Emirati, in Qatar, nel Campionato Meddle East e nel Mondiale WRC. Bella sfida.
Dakar 2019 presentata da Bardahl