Dakar 2018. Grandi Italiani. Camelia Liparoti: “Sono Quinta Assoluta!”

Dakar 2018. Grandi Italiani. Camelia Liparoti: “Sono Quinta Assoluta!”
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Camelia Liparoti. Dal Quad al Side by Side. Ma con grazia. Debutto di altissimo livello per la Principessa delle Dune, quinta tra le “piccole” 4 Ruote con la “bestia” Yamaha YXZ 1000R. Non solo risultati di Classe…
23 gennaio 2018

Cordoba, 21 Gennaio. “Pronto Camelia, non riesco a trovarti. Hai una spiegazione per il fatto che sei ritirata?” “Sì Piero, che sei rimbambito!” Grazie del complimento, ma non capisco. Ma poi, sì, capisco. È la Tappa di Uyuni, Marathon , lunghissima, feroce. Pioggia, poi fango, poi 100 chilometri di “dunette” da diventar scemi. È logico che molti concorrenti, soprattutto quelli che già partono tardi al mattino, arrivino tardissimo al gioioso bivacco alla caserma di Uyuni. Ma non tutti aspettano gli ultimi, e in particolare i gestori delle classifiche a una certa ora chiudono bottega. Ecco come succede che un Concorrente possa essere congelato al momento in cui i crono vanno a cena, ovunque esso sia. Camelia Liparoti, che corre tra i Side By Side con uno Yamaha YXZ 1000R, è tra questi e il suo nome figura tra i non arrivati. È vero che è Tappa Marathon, e quindi dritta fino alla Uyuni-Tupiza che segue, ma al mattino successivo i tabelloni non vengono aggiornati, né corretti, cosicché i “desaparecidos” restano tali (e per la verità resteranno così fino alla fine del Rally, dimenticati proprio quel giorno terribile di Uyuni).

Bene, la telefonata è stata provvidenziale, Camelia si sarà toccata le… audaci e orgogliose prominenze pettorali e avrà pensato, come sempre: “A me non mi ferma nessuno!”

Quindi a fine Rally, e a risultato acquisito, ci facciamo quattro risate e, partendo dal “ritiro”, correggiamo rapidamente il tiro per scoprire una prestazione e un risultato eccellenti, probabilmente non immaginabili alla partenza da Lima. Di valore assoluto, insomma.

Camelia Liparoti. “Sì, il risultato è buono, molto buono se si considera che ero al debutto con questo genere di divertentissimi veicoli e che non avevo esperienza alcuna. Basti pensare che ho guidato per la prima volta il nostro SxS Yamaha il giorno… del Prologo, a Lima, e che il secondo giorno, nella Pisco-Pisco, per l’inesperienza ero già riuscita a bruciare la frizione. Ma impariamo in fretta, e grazie a Angelo, che oltre ad essere il mio Navigatore è anche Meccanico, abbiamo potuto limitare i danni alle tre ore necessarie per aggiustare. Dopodiché, basta, niente altro che piccolissimi problemi, senza alcuna conseguenza, fino al traguardo di Cordoba. Tutto questo, naturalmente, assume i contorni di una vera e propria impresa se si pensa alla durezza di questa edizione della Dakar, al fatto che ero alla prima volta e che il nostro è il Primo SxS Yamaha che taglia il traguardo di una Dakar!”

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Quinta assoluta, un risultato notevole, e molte volte, se le classifiche non mentono o dimenticano ancora, affiancati da risultati eccellenti anche nel confronto con le Auto…

CL. “No, le classifiche non mentono, tranquillo. Sono la prima Donna tra gli “autisti” di Auto, e talvolta abbiamo infilato il nostro piccolo, divertente gioiello davanti a Macchine ben più accreditate. Tuto questo divertendomi moltissimo, imparando molto in una Dakar molto dura ma anche molto, molto bella.”

Sono la prima Donna tra gli “autisti” di Auto, e talvolta abbiamo infilato il nostro piccolo, divertente gioiello davanti a Macchine ben più accreditate. Tuto questo divertendomi moltissimo, imparando molto in una Dakar molto dura ma anche molto, molto bella

Bella quanto? Bella come?

CL. “Bella molto, finalmente una Dakar “vera”. Quest’anno gli Organizzatori e Marc Coma hanno fatto un lavoro eccellente per un risultato complessivo senza compromessi. Bellissima in Perù, difficile, magnificente con i suoi deserti di sabbia e le dune affacciate sul Pacifico, un vero parco dei divertimenti e un’università per il nostro formidabile, agilissimo veicolo. Poi la Bolivia. Piste e luoghi eccellenti, ma naturalmente i disagi di quel Paese, l’altitudine, il meteo contrario, le grandi difficoltà di certe piste. E poi l’Argentina, durissima, implacabile. Fiambala con il suo calore, il suo fesh fesh, la sua polvere, per fare un esempio che dice tutto dei terreni e delle condizioni di corsa dell’Argentina.”

Stati d’animo sempre alle stelle, dunque?

CL. “In certe condizioni sì, ma non sempre. Il Side By Side è una favola sulle dune, sui percorsi guidati, in montagna, ma naturalmente non può avere la velocità pura delle Auto e dei Camion. Nelle Speciali più lunghe e veloci abbiamo sofferto, anche avuto paura, perché partendo tardi si corre tra le Auto e gli Elefanti del Deserto ci raggiungono. Credimi, non è una bella sensazione essere braccati da quei mostri, e magari di notte! Sulle dune, invece, siamo imbattibili, per prestazioni globali e per il divertimento: assoluto.”

Per la prima volta in compagnia. Non più da sola ma con un Navigatore. Esperienza nuova, ma indovinare l’Equipaggio è sempre un terno al lotto. Operazione difficile?

CL. “Per la verità, tutt’altro. Forse siamo stati aiutati dalle circostanze. probabilmente, avendo corso per tanti anni con il Quad, mi veniva facile e istintivo intromettermi nel lavoro di Angelo Montico. D’altra parte Angelo è più un Meccanico che un Navigatore, e quindi siamo riusciti ad aggiustarci partendo da un baricentro di relazione Pilota-Navigatore diverso dal solito. Un’operazione non priva di qualche piccola difficoltà, non lo nego, soprattutto all’inizio, ma poi man mano che l’equilibrio si consolida si scopre che l’esperienza del condividere diventa un aspetto molto bello della Gara.”

Non avevi qualche dubbio sulla “solidità” del Mezzo e dell’Operazione?

CL. “Prima di tutto avevo già una fiducia assoluta nel nostro SxS Yamaha. Poi avevamo altro a cui pensare, è vero, ma evidentemente l’affidabilità e la facilità di guida, direi anche il divertimento generale offertoci dall’esperienza YXZ 1000R ha preso il sopravvento e ben presto non ci abbiamo pensato più. Robustissimo, forte, nessun problema, che altro potevamo desiderare?”

Ma il SxS Yamaha che guidavi non è Turbo. Problemi con l’altitudine?

CL. “No, niente Turbo. Non era disponibile che molto vicini alla Gara e abbiamo preferito mantenere la configurazione originale del Mezzo. Anche perché volevamo correre non con un prototipo bensì con una versione che fosse il più vicina possibile alla serie. Così è stato, abbiamo aggiunto una presa d’aria sul tetto, ci perdonerete ma sapete che le altissime temperature possibili ammettono questa forma di rispetto per il motore, e basta, via senza problemi e con un SxS, direi, molto bello, fotogenico.”

Questo piccolo Yamaha è così confortevole. Non più pioggia, non più disagi, quando faceva freddo in Bolivia abbiamo aggiunto due pannelli trasparenti lateralmente ed eravamo perfettamente protetti

Dopo 9 Dakar di successi, quindi, è un addio definitivo ai Quad o magari torneresti da sola?

CL. “Mi sono chiesta come mai non ho pensato prima al Side By Side. È così diverso, divertente. Diverso, sì, anche se all’inizio il Side by Side era il mio Grande Quad. No, non tornerei indietro. E poi questo piccolo Yamaha è così confortevole. Non più pioggia, non più disagi, quando faceva freddo in Bolivia abbiamo aggiunto due pannelli trasparenti lateralmente ed eravamo perfettamente protetti. No, no, non torno indietro. Yamaha Side By Side Forever!”

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