Dakar 2016 Peugeot. Rumbo a Villa Carlos Paz. Vince Hirvonen, “Peter” e la 2008 DKR vicinissimi…

Dakar 2016 Peugeot. Rumbo a Villa Carlos Paz. Vince Hirvonen, “Peter” e la 2008 DKR vicinissimi…
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Penultima tappa della Dakar 2016. Il momento meno opportuno per far nomi e dare numeri. In attesa che la fotografia finisca di sviluppare l’immagine costruita in due settimane di accurata inquadratura
15 gennaio 2016

Villa Carlos Paz, 15 Gennaio. Quando usavano le camere oscure, quello che andava nei bagni era un foglio di spessa carta bianca, completamente bianca. L’immagine che sarebbe apparsa pian piano era già lì, ma invisibile. Poi, dal nulla, era la magia dei contorni, poi dei dettagli, infine dei “neri”, dello spessore. Così è la Dakar, quello che si vedrà alla fine del Rally è l’immagine finita, sviluppata in due settimane di gara. Sbagli un punto di luce o di tempo, e l’immagine non salta fuori, o si “brucia”, non importa quanto perfetta fosse la ripresa. Ecco perché il penultimo giorno è il momento meno opportuno per precisare. È meglio starsene zitti e aspettare che l’immagine costruita si sviluppi nel risultato finale.

Possiamo però aggiornare i dati dello sviluppo, imminente, della… fotografia della Dakar. Quella che si annuncia come una gigantografia di Stephane Peterhansel, di Jean-Paul Cottret e della Peugeot 2008 DKR. La penultima frazione, 450 chilometri di Prova Speciale sugli oltre 900 in totale, non è uno scherzo. Si va verso la fine, ma non passeggiando. Di nuovo veloce ma anche tecnica, un po’ WRC, un po’ esplorazione di strada di montagna, dolcemente, velocemente. Lunga, sfinente, incerta e costellata di cambiamenti di fronte. Come sempre, nelle ultime battute le strategie risentono pesantemente delle posizioni e delle aspettative. Chi è davanti tende a stringere il morso e a contenere ogni tipo di sortita, chi è indietro, avvicinandosi il momento di una resa dei conti non favorevole, cerca almeno il gol della bandiera.

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Ed è così che a vincere la penultima Tappa della Dakar è Mikko Hirvonen, debuttante di lusso. Timido, simpatico, consistente, il finlandese firma il suo primo acuto e si concede di tenere dietro il Campione in carica della Dakar.

Nel contesto specialissimo, non desta particolare sorpresa che le Peugeot segnino il passo, arroccandosi in difesa del loro Campione più rappresentativo, Stephane Peterhansel, a un passo da… ok s’era detto di non dire nulla.

Le tre 2008 DKR chiudono la penultima fatica del Rally in formazione compatta, al limitare pacifico della decima posizione. Loeb, Despres, Peterhansel, nell’ordine. Hanno corso a distanza ravvicinata, quasi a vista scambiandosi segni di approvazione e di rassicurante presenza. Il traguardo archivia non più un exploit, le 2008 DKR hanno riempito di prodezze le due settimane di Rally, ma un ulteriore punto fermo a un giorno dalla fine. Il Monumento alla Bandiera dista ora 700 chilometri. 180 di questi sono ancora cronometrati, gli ultimi, i restanti 520 sono di trasferimento fino al Podio di Rosario. Stephane Peterhansel e Jean-Paul Cottret sono primi, Al Attiyah recupera un po’ di strada, ma resta distante 40 minuti, De Villiers è terzo, oltre il muro dell’ora. Al grappolo di campioni dobbiamo aggiungere Hirvonen, includere Despres che è ancora “giovane” con le quattro ruote, e non dimenticarsi di Loeb che è un mostro anche qui, dove fino ad un attimo prima non si sa dove si mettono le ruote, e dove conta sapersi adattare alle trappole del deserto come camaleonti affamati di gloria.

Bruno Famin, il Direttore del progetto Dakar e Team Manager del Team Peugeot Total è il più silenzioso di tutti. Il momento è solenne anche in cima alla piramide delle responsabilità.

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