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Belen, 12 Gennaio. Belen-Belen, mia cara… Belen. L’”anello” intitolato alla piccola, graziosa città del Nord Ovest argentino è la prima tappa della trilogia dell’inferno, o della fornace di Fiambala. E infatti, prima che il dispositivo di sicurezza degli Organizzatori potesse andare in crisi, soprattutto per il gran numero di motociclisti bloccati sulle dune infuocate e “agonizzanti” sotto la ferocia del sole, la Speciale è sospesa e la tappa fermata al secondo controllo di passaggio, poco più di metà del percorso originale. Un accorciamento davvero opportuno. Ottima scelta di tempo e reattività di Marc Coma e Co.
A Benigni, invece, se sapesse quello che è successo alla vigilia della Belen-Belen, gli verrebbe da “schianta’ dal ride’!” Sì, perché c’è modo e modo di fare i complimenti. Quando le 2008 DKR hanno iniziato a vincere, una tappa dopo l’altra, una sera Nasser Al Attiyah, il Campione in carica della Dakar, si è fermato a commentare e ha fatto i complimenti ai realizzatori della Peugeot DKR per le sue performance. Dopo sei vittorie consecutive, con tre triplette e i tre primi posti occupati nella classifica generale, finalmente Al Attiyah ha vinto la sua prima tappa ed è salito sul podio provvisorio, anche grazie alla sfortunata giornata di Sébastien Loeb. Ci sembrava che, nella moderata riapertura della “partita” ci potessero essere gli elementi di una globale soddisfazione. Invece, “seratempo”, Sven Quandt, invece di andare da Bruno Famin e stringergli la mano, ha inviato un suo funzionario ad accusare ufficialmente Stephane Peterhansel di aver rifornito irregolarmente la sua 2008 DKR. L’accusa pare piuttosto buffa, poiché “Peter” si è fermato ad una stazione di servizio indicata sul road book, e dunque nel completo rispetto dei regolamenti, ma vai a sapere cosa frulla nella mente di chi ha così tanta voglia di fare i complimenti al leader della Dakar, e non trova il modo…
Beh, quisquilie a parte, Carlos Sainz ha posto il suo sigillo anche sulla Belen- Belen. “El Magnifico” si è imposto di forza e di cuore, liberando tutta la potenza dalla 2008 DKR e fino all’ultima goccia del suo inarrivabile talento. Questo “ragazzino” entusiasta terribile sta strabiliando una volta di più. È riuscito in due tappe cruciali, grazie anche alla propria infrangibile determinazione, a ribaltare una situazione che poteva inizialmente sembrare quasi senza speranza. Al termine della Belen-Belen, infatti, Carlos Sainz e Lucas Cruz si impadroniscono anche del comando della Dakar, con ben sette minuti di vantaggio sulla “coppia” Peterhansel-Cottret, attardata (stranamente, visto che stiamo parlando di “Monsieur Dakar) proprio alle prime di dune.
Il Signor Sébastien Loeb ha ripreso la sua gara, pagando un’ora e passa di ritardo per gli incidenti della tappa precedente. È importante che il Fuoriclasse ex WRC continui a “farsi le ossa”, proprio ora che la Dakar sta tirando fuori la sua faccia più crudele. Anche a costo di ripetere l’esperienza dell’insabbiamento multiplo. Vuol dire che è pane per i suoi denti, e quando un Pilota esprime questo genere di grinta, di solito ha un futuro assicurato alla Dakar.
Sul suo terreno ideale, invece, è Cyril Despres, sesto davanti al suo mentore, che sta esprimendo ogni giorno lo stato dell’arte della sua classe tattica in rapporto con la Dakar a quattro ruote. Per il Team e per il Fuoriclasse, e naturalmente per la “reputazione” della strepitosa 2008 DKR, è anche questo un fatto eccellente.