Dakar 2016. Peugeot: -1, le forche caudine delle Verifiche Tecniche

Dakar 2016. Peugeot: -1, le forche caudine delle Verifiche Tecniche
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Verifiche Sportive lampo, le 2008 DKR sono “trattenute” oltre misura alle Verifiche Tecniche. Ma è una “scusa” per andare a sbirciare sotto il cofano. Equipaggi rilassati per l’ultimo giorno “pre”. Adesso è gara.
1 gennaio 2015

Buenos Aires, 1 Gennaio. Tecnopolis, il Parco scientifico del Bicentenario trasformato in teatro e scenario delle fasi preliminari della Dakar. Estensioni all’aperto e immensi “hangar” al chiuso, volumi impressionanti e distanze. Da togliere il fiato, ancor più sotto i dardi del sole implacabile. Spazi e atmosfere che si addicono perfettamente alla grandiosità dell’evento motoristico “più famoso del mondo”. Poi, la mattina del primo giorno dell’anno, piove a dirotto. Un temporale estivo che ti tiene chiuso in macchina, e quando scendi, fradicio in un attimo, l’acqua sale rapidamente, sommerge le infradito e punta alle ginocchia. Dakar bagnata, Dakar fortunata. Tutto cambia, le Auto pronte per il deserto arido si lamentano sotto la pioggia battente, e ancora più i meccanici attorno, davvero indispettiti. Ma dura un’ora, poi resta l’umidità che il sole riscalda, e diventa una pentola a pressione all’aperto. Da capo. È estate.

Gli Equipaggi delle quattro Peugeot 2008 DKR hanno passato le Verifiche Sportive in un lampo. Più tempo per augurare il Buon anno ai Piloti, alle star Peterhansel, Sainz, Despres e Loeb, che per controllare passaporti, fogli di dogana e dotazioni. L’atmosfera è serena, allegra, in perfetta sintonia emotiva con la prima mattina dell’anno nuovo. I Navigatori fanno quadrato, in questa circostanza sono la parte riflessiva dell’Equipaggio, trattano di semplici aspetti della loro delicata e fondamentale funzione. Cafferino e si passa alle Verifiche Tecniche. Lì la faccenda cambia. I tempi si dilatano. I commissari, già piuttosto “precisini”, diventano zelanti, leziosi. Succede spesso, ma in questo caso sembra troppo. Eppure si fa presto a constatare che le 2008 DKR sono perfettamente a posto. Flangia, misure fondamentali, dotazione di sicurezza e “dashboard” per la navigazione. Anche il Sentinel, il clacson “elettronico” che suona nell’abitacolo se attivato da un inseguitore, che appare piuttosto improbabile in una Macchina progettata e realizzata per stare davanti, molto davanti.

Viene un sospetto. Stai a vedere che non è zelo ma semplice curiosità di appassionati. È così. Bisogna sapere che tutti i “funzionari” della Dakar, anche i “vigili” e i “poliziotti”, sono degli appassionati autentici, in vacanza per una missione importante e delicata, ma al lavoro perché amano questo Rally. E un appassionato deve sapere tutto di quello che succede alla Dakar. Così, l’occasione è troppo ghiotta, e nell’area segreta e accessibili solo ai commissari tecnici finalmente qualcuno può sbirciare sotto il cofano delle “belve”, capire come sono state realizzate le armi che Peugeot schiera al via della 38ma edizione della Dakar, la seconda dal grande ritorno dello scorso anno, ispirato alle imprese delle leggendarie 205 e 405 Grand Raid degli anni dal 1987 al 1990.

Per questo il tempo passa più lentamente. Tutto è perfettamente a posto, ogni verifica è “passed”, ma allo stesso tempo i funzionari tecnici si concedono il privilegio di passare in rassegna le caratteristiche delle 2008 DKR. Ammiccano di stupore, alzano il pollice. Del tempo che passa non si accorgono gli Equipaggi, impegnati sotto le tende Red Bull ad apporre autografi sui poster della 2008 DKR. Ci siamo, manca solo il briefing generale.

Noi, invece, le 2008 DKR le scopriremo solo il giorno 2, in azione sulla prima frazione della Dakar Argentina Bolivia 2016.

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