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Parigi, 20 novembre. È vero che tornano dopo venticinque anni forti del poker sensazionale ottenuto tra 1987 e ’90 con le 205 e 405 T16. È vero che il CAD, i modelli matematici, l’accresciuta conoscenza e il controllo dei materiali consentono oggi di abbreviare, se non talvolta di tagliare, interi step di sviluppo. È vero che la Squadra ufficiale di una Casa come Peugeot può contare su risorse che per l’immaginario collettivo degli “umani” sono illimitate.
Ma è vero, anche e soprattutto, che lo spessore di una prova come la Dakar può rendere sottilissimo ogni margine di vantaggio, e seppellire sotto la sabbia del deserto interi tabulati di calcoli e di simulazioni. Non c’è che la corsa, insomma, per collaudare con attendibilità.
In questa situazione “cosmica”, che livella ogni ambizione, Peugeot Sport ha lasciato da parte le dichiarazioni spettacolari, quasi necessarie all’annuncio ufficiale del ritorno e, più coerentemente con le basi del progetto, ha focalizzato gli obiettivi reali. Non solo la 2008 DKR è una vettura rivoluzionaria, e completamente nuova, ma le tre macchine ufficiali che usciranno nei prossimi giorni dal reparto corse di Velizy avranno addosso anche le piccole evoluzioni suggerite dagli ultimi test in Marocco. Su questa base, il proclama di Peugeot Sport è: Prudenza!
Ma cosa manca soprattutto alla 2008 DKR? Risposta facile: la verifica dell’affidabilità. E a 44 giorni dall’inizio del Rally, questo vuol dire impostare una strategia da giorno per giorno, con una partenza verosimilmente controllata.
“Despres è certamente il pilota maggiormente allineato allo status quo della Peugeot 2008 DKR”
Ma tra i Piloti che compongono il “Dream Team” ce n’è uno che si trova in una situazione molto simile. Grande intelligenza tattica, enorme bagaglio di esperienza, palmares stratosferico, ma nessuna verifica del potenziale in una situazione nuova e diversa. Ecco, Cyril Despres è certamente, in questa fase del Progetto triennale Peugeot, il pilota maggiormente allineato allo status quo della macchina, e dunque quello con il maggiore potenziale di sintonia con il mezzo e con la situazione. Un vantaggio? Potrebbe essere.
Diventa vitale, allora, scoprire qual è la progressione di Despres pilota auto, e non c’è nessuno meglio di Gilles Picard, una leggendaria carriera “dakariana” cui siamo legati soprattutto dai cinque anni CaGiVa, che è stato scelto come navigatore da Despres.
Gilles, sembrava che dovessi andare in pensione, e invece eccoti al centro di una nuova avventura…
Gilles Picard: « La proposta è stata troppo motivante. Una marca come Peugeot, un progetto come quello della 2008 DKR super interessante, tecnicamente e agonisticamente, i Rally Raid che sono un po’ la mia famiglia, l’opportunità di correre con Despres. Ecco, la risposta viene da sé».
Ma Cyril, tra Peterhansel e Sainz, è un po un “pivello”…
GP: «Sì, ma questo significa ridurre il livello di pressione che ci sarà su di noi, e partire da una posizione di apprendistato con il compito principale di sviluppare la Macchina. Anche questa è una super motivazione».
Si inserisce Cyril Despres: «La prima volta che l’ho chiamato. Gilles, senti, è un po’ un segreto, ma ti interesserebbe tornate a correre con me e con Peugeot? No, no, pensavo di smettere. Una settimana dopo lo richiamo: Gilles, questa volta parliamo seriamente di un navigatore… Ci vediamo subito dopo a Parigi, e questa volta è: OK, OK, andiamo!».
“La 2008 DKR passa così bene sugli ostacoli del terreno che nasconde la sensazione della velocità”
Pansate, altrettanto in segreto, di inventarvi una sorpresa a danno dei Grandi Piloti del vostro Team?
GP: «Penso che, poiché con noi la macchina dovrà correre al di sotto del suo potenziale, e poiché entrambi abbiamo quello speciale feeling del motociclista, specialmente nella delicatezza che siamo soliti dedicare alla guida delle moto, beh, almeno vorremmo partire dal presupposto di andare più lontano degli altri». Ride, ridono tutti.
Cyril Despres: «Beh, sai com’è? Gilles è una specie di “Cruise Control”, il navigatore migliore per riuscire a correre alla velocità ottimale, senza prendere alcun rischio».
Gilles Picard: «Grazie del complimento. Ma no, è che ho corso per molti anni in auto, quasi sempre con delle 4x4, e la verità è che questa macchina passa così bene sugli ostacoli del terreno che nasconde la sensazione della velocità. È dunque importante avere una cognizione reale delle condizioni del terreno e sapersi misurare con l’andatura».
Gilles, ma intanto Cyril. È come la macchina, sei mesi fa completamente nuovo alla guida di una quattro ruote. Come se la cava a sei mesi dalla sua prima esperienza?
GP: «Intanto Cyril ha il vantaggio di avere i consigli diretti di Monsieur Dakar, Stephane Peterhansel, e di Carlos Sainz. Per un debuttante è una situazione assolutamente lussuosa. Direi che in questi sei mesi Cyril è cresciuto opportunamente, progredendo con molta intelligenza. Forse Cyril potrebbe già riuscire ad andare forte come i due “Mostri” su un percorso breve, ma il Rally Raid non è questo. La maggiore velocità di Despres la si riscontra nell’imparare, nel tradurre in pratica i consigli dei suoi “Maestri”. Per il momento è chiaro che l’allievo non potrà essere veloce come i suoi maestri, ma… È chiaro che, mentre impara a correre, Cyril impara anche un sacco di piccole cose che per gli altri sono acquisite, ma che in questo caso sono in perfetta comunione con la crescita della macchina, e inoltre porta intatta nella crescita di Pilota auto la sua enorme esperienza di terreno e di Dakar acquisita in anni di successi strepitosi. Pilota e Auto crescono insieme, insomma, non abbiamo alcuna pressione, lavoriamo come una vera equipe e cresciamo insieme alla macchina. Siamo dunque in una situazione che senza fatica potrei definire ideale».
Cyril Despres: «E aggiungo, per finire, che non si può immaginare di vincere se non si ha la buona Squadra e la buona Macchina. E sotto questo aspetto noi abbiamo già un punto di partenza più che ideale, necessario!».