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Parigi, 19 novembre. Momenti concitati, in una fase organizzativa di cui non sembra possibile vedere la fine. Il 19 novembre le “Autorità” di ASO, la società organizzatrice, presentano la Dakar 2015, nei due giorni successivi l’epicentro dell’avanzamento logistico si sposta a Le Havre, dove gran parte dei mezzi vengono imbarcati per affrontare l’Atlantico e approdare a Buenos Aires, e nel frattempo mille varianti organizzative personali vanno avanti senza sosta, con l’unico obiettivo di compattarsi nel “tutto pronto” del primo gennaio 2015, data in cui non sarà più possibile apportare alcuna variante al proprio schema organizzativo perché i commissari saranno lì, pronti a fare le pulci ai 665 concorrenti che si apprestano a correre la 37ma Dakar.
La frase più ricorrente, “Non vedo l’ora di essere in pista”, non è né un luogo comune né un modo di dire. È l’immagine fedele della realtà stressante che caratterizza la marcia di avvicinamento al Rally e che può durare molti mesi.
Per alcuni, agli impegni “tecnici” si sovrappongono anche quelli di natura “mondana”, ed è così che per Peugeot Sport il 19 diventa la data chiave di un impegno a 360 gradi. Mentre, infatti, nell’atelier del reparto corse di Velizy si procede all’assemblaggio delle vetture definitive che affronteranno la Dakar, e che saranno testate in un’ultima sessione di prove in Marocco ai primi di dicembre,"l'auto di scena", la stessa che abbiamo incontrato a Sochaux meno di una settimana fa, lascia Place de la Concorde, dove si è tenuta la presentazione della Dakar, percorre per intero gli Champs Elisées e si rende disponibile, insieme ai suoi piloti, al pubblico della sua città.
L'incontro è organizzato nei saloni della sede parigina del Gruppo PSA, dove il grande pubblico può ammirare la “Bestia” esposta nella vetrina di lusso a pochi passi dall’Arco di Trionfo. Il battesimo cittadino è affollato, così come i marciapiedi di Avenue de la Grande Armée all’altezza del numero 75, corrispondente alle vetrine che espongono i colori della grande sfida Peugeot alla Dakar 2015.
È anche il momento in cui è possibile fare il punto della situazione, di cui riferiremo nei prossimi giorni, insieme al direttore di Peugeot Sport, ai piloti ed ai loro rispettivi navigatori, in un momento di relativo relax. Per Cyril Despres, Carlos Sainz e Stephane Peterhansel, e così per tutti gli uomini impegnati nell’ambizioso progetto si tratta, infatti, di uno dei pochi frangenti “defatiganti”, se non l’ultimo, concessi ormai dalla tabella di marcia della grande armata.