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Fiambalà, 15 gennaio. È la volta della La Rioja-Fiambala, undicesima delle quattordici tappe della Dakar 1013. Il teatro della prova speciale è un anello che si addentra tra le dune bianche del deserto argentino ai piedi della Cordillera. Non è una via naturale, bensì un tracciato “inventato”, che quindi gli organizzatori possono modificare di anno in anno, spingendosi più o meno tra i cordoni di dune in modo da renderlo più o meno difficile. La sabbia bianca diventa inconsistente sotto l’azione implacabile del sole e le temperature possono raggiungere limiti insopportabili. Allora è l’”Inferno di Fiambala”! Al contrario, se il meteo si deteriora, le condizioni del passaggio migliorano.
Condizioni difficili
Barometro in discesa, la pioggia bagna il deserto e spegne le fiamme dell’’Inferno di Fiambalà”. 250 chilomtri di tasferimento da La Rioja per raggiungere il punto di partenza della Speciale, che gli organizzatori spostano più avanti, in corrispondenza con il primo way point del tracciato di origine tagliando circa trenta chilometri. L’Inferno diventa un parco giochi delle dune, 180 chilometri di montagne russe sulla sabbia con rapidi toboga tra le dune, navigazione non difficile per gli apripista e tracce ben visibili per quelli che seguono. Tutto il contrario di quello che ci si poteva aspettare e che, sulla carta, doveva essere una delle tappe chiave della 34ma edizione della Dakar.
Ad aprire la pista sono Joan Barreda e, ben presto, Cyril Despres, che aggancia lo spagnolo e trova nell’”ex” avversario un valido alleato per sbrigare la pratica della tappa. Procedendo praticamente affiancati, i due Piloti si rassicurano a vicenda, controllando alternativamente le note del road book ed evitano di sbagliare. Per la verità in pochi commettono errori di un certo peso. Sbagliano pista gli slovacchi Jakes e Svitko, ma entrambi rientrano presto sulla pista giusta e proseguono, senza troppi brividi. Il gruppo di testa si infoltisce, e arrivano anche Paulo Gonçalves, Joan Pedrero e, soprattutto, Kurt Caselli. L’americano, debuttante al posto dell’assente Marc Coma, partito dalla quinta posizione, ottiene il miglior responso cronometro e si installa al comando della Speciale.
“Ad aprire la pista sono Joan Barreda e, ben presto, Cyril Despres, che aggancia lo spagnolo e trova nell’”ex” avversario un valido alleato per sbrigare la pratica della tappa”
Il gruppo di testa costituisce quello che nel gergo dei Rally è chiamato il “trenino”, un piccolo “convoglio” di Piloti che, navigando praticamente a vista, inibisce alla classifica di muoversi, portando tutti i “vagoni” al traguardo con tempi molto ravvicinati. Una tappa, insomma, che diventa interlocutoria, e rimanda a quella successiva tutti le eventuali strategie studiate per oggi.
Vittoria di tappa a Caselli
Vince dunque Kurt Caselli, trentenne californiano di origini italiane, che aveva già rotto il ghiaccio vincendo l’altra tappa veloce di questa Dakar, la settima che si concludeva a Salta. Alle spalle di Caselli il portoghese Paulo Gonçalves, e terzo è Cyril Despres che consolida ancora un poco la propria posizione in testa alla classifica generale. Sono in leggero ritardo, infatti, Francisco “Chaleco” Lopez, l’unico che può a ragione rammaricarsi della “semplificazione” della tappa, e Ruben Faria, il portatore d’acqua di Despres e ex leader della corsa fino a due giorni fa. In leggero ritardo Lopez, quinto, e Barreda, sesto, che ha rallentato nel finale.
“Faria, Lopez e Jakes si allontanano dalla testa della Dakar, e per Despres il vantaggio inizia ad essere importante, soprattutto perché concede al francese un margine, pur sempre delicato, di errore nelle due prossime tappe”
Faria, Lopez e Jakes si allontanano dalla testa della Dakar, e per Despres il vantaggio inizia ad essere importante, soprattutto perché concede al francese un margine, pur sempre delicato, di errore nelle due prossime tappe. La Dakar tornerà infatti in Cile con due tappe lunghe e complicate, dove Francisco Lopez è atteso con impazienza e con una “Missione” che diventa peraltro più difficile di giorno in giorno.
Nel “gruppo B” della tappa di Fiambala, Alessandro Botturi si è preoccupato soltanto di mantenere la posizione. Compito non difficile viste le condizioni delle piste. Il bresciano chiude al settimo posto, che continua a valere al Gigante di Lumezzane la quinta posizione della generale, con la prospettiva sempre più realistica di essere migliorata dal gioco dei cambi di motore, che i suoi avversari adesso sul podio non hanno ancora effettuato.
Nella Speciale di Fiambalà trova un’altra giornata insoddisfacente l’ex Campione del Mondo Helder Rodrigues, alla guida di una delle nuove Honda. Il portoghese, che aveva condotto in testa la prima parte della PS, resta fermo al chilometro 195 e perde altri tre quarti d’ora, scendendo dal sesto posto faticosamente conquistato fino al nono. Anche per Lopez non è una bella giornata, e nel momento in cui appare un po’ più chiaro quello che doveva essere il suo piano di attacco, arriva invece il ridimensionamento delle sue ambizioni. Il cileno voleva attaccare e vincere una Speciale che tutti ritenevano importante, controllare la tappa del ritorno in Cile, e “scatenarsi” sulle dune di Copiapò.
Invece, Fiambalà ha perso tutto il suo “coefficiente” e “Chaleco”, innervosito e frustrato, ha commesso due errori di navigazione nel fuoripista. È verosimile, a questo punto, che il fortissimo Pilota cileno decida di accontentarsi di uno dei due gradini più bassi, pur onorevolissimi, del podio. Beh, è andata peggio allo slovacco Stefan Svitko, in panne per oltre due ore in Speciale e passato dal 7° al 22° posto, e potrebbe andare ancora peggio a Barreda, che all’arrivo accusa un forte dolore alla spalla per la caduta che è stata all’origine del suo rallentamento, se è vero che lo spagnolo potrebbe anche essere costretto a dare forfait.
I Quad
Le condizioni meteo volgono decisamente al peggio, ma lasciano ancora socchiusa una finestra favorevole allo svolgimento della gara dei quad. Numerosi concorrenti, però, e le ultime moto nelle retrovie, vengono deviati su piste alternative per bypassare il “rio” in piena. La Speciale dei Quad, è per 4/5 del suo sviluppo nelle mani di Sebastian Husseini. Ma l’arabo “unito” sbaglia nel finale e favorisce l’inserimento in testa dell’Australiano Paul Smith (Honda), che va a vincere la sua prima speciale davanti all’argentino Gaston Gonzales. Marcos Patronelli (Yamaha Raptor), terzo al termine della frazione di Fiambalà davanti al connazionale Bonetti, è sempre più saldamente al comando, un’ora e cinquanta minuti di vantaggio sul cileno Nicolas Casale.
“L’”Inferno di Fiambalà” mette in mostra un altro girone della sua diabolica “architettura”, e agli organizzatori non resta altro da fare che fermare la prova speciale delle auto e dei camion”
Camelia Liparoti è, invece, tra i concorrenti “deviati” sulla pista alternativa per aggirare il fiume non più guadabile. L’italiana conclude un po’ in ritardo, ma guadagna una posizione e sale al 13° posto della generale.
Gara auto e camion interrotta
Le condizioni meteo degenerano. In queste zone generalmente aride la pioggia è devastante, e i torrenti generalmente in secca si gonfiano, acquistano velocità e la massa d’acqua travolge ed esce dal proprio letto. Per i concorrenti non è più questione di passare più o meno agevolmente, ma di farcela o rimanere intrappolati, o addirittura essere trascinati via dalle corrente impetuosa. L’”Inferno di Fiambalà” mette in mostra un altro girone della sua diabolica “architettura”, e agli organizzatori non resta altro da fare che fermare la prova speciale delle auto e dei camion.
La decisione, presa rapidamente, è quella di interrompere la gara al chilometro 84 e cancellare la Speciale. In quel momento una parte delle auto aveva oltrepassato il primo CP, e in testa figuravano Robby Gordon (Hummer), Ronan Chabot (SMG) e Lucio Alvarez (Toyota). Giniel De Villiers (Toyota) ed il leader della corsa Stephane Peterhansel (Mini All4 Racing) erano appena più indietro, quinto e sesto. Annullata di conseguenza anche la Speciale dei Camion, al momento dell’interruzione da poco entrati in Speciale, e con l’IVECO di Gerard De Rooy in testa.
Classifiche
Leggi la classifica generale e l'ordine di arrivo della decima tappa della Dakar 2013