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Pisco, Perù, 15 Gennaio 2018. La San Juan de Marcona può anche sembrare, all’apparenza, una tappa di transizione, una di ripresa delle ostilità sui terreni che maggiormente hanno caratterizzato questa edizione della Dakar, siamo di nuovo nel Deserto di Ica, monumentale opera della natura che premia il Perù con uno scenario mozzafiato. Tra l’Oceano Pacifico e il mare di dune non c’è soluzione di continuità, e ad alzare il naso si rischia di restare inebetiti dalla bellezza del paesaggio.
A tornare con i piedi e lo sguardo per terra, invece, seduti in sella o al volante, è l’inferno di una della Dakar più istericamente dure della sua Storia, di quella recente di sicuro.
Bisogna ricordarsi della situazione della Gara delle Moto alla viglia dell’ottava Tappa, tanto sembra lontana nell’evoluzione del Rally. Brabec in testa, Van Beveren e Price. Honda, Yamaha, KTM, i “Detentori” da 17 anni quasi annaspando. Si parte per la Speciale più lunga della Dakar 2018, “brutta e cattiva”, come la definiscono i lungimiranti. La Super Ica ha anche una connotazione inconsueta che la rende ancor più inquietante. Le prime dieci moto, dieci Auto e i primi cinque Camion classificati al termine della Tappa precedente, vengono riuniti in una sequenza di partenze miste in funzione del tempo fissato il giorno prima. Vuol dire semplicemente, che sei stato più lento di De Rooy, in questo giorno dovrai sorpassarne la nuvola di polvere.
Il colpo di scena è nell’aria, la Gara è troppo tesa. Sunderland deve ritardare la partenza per una avaria alla strumentazione di navigazione. Poiché è responsabilità dell’organizzazione, il tempo passa e, intanto Cornejo, che era secondo, parte e apre la pista. Una vecchia storia. 50 chilometri più avanti si ferma il leader virtuale della Corsa, Ricky Brabec. Bella gara, un’autentica rivelazione di bravura e grinta, ma nulla da fare anche quest’anno: motore fulminato. Dopo il forfait di Barreda, è la fine della Storia Honda anche per quest’anno. Cornejo non poteva avare ambizioni, Benavides è indietro e lo sarà ancora di più quando gli ratificheranno la penalizzazione di tre ore per aver istoriato la sua moto con le indicazioni extra del suo map man.
Tornano in superficie Piloti e Squadra KTM, e l’unico interlocutore possibile sembra essere Van Beveren, con la Yamaha. Sunderland, Walkner e Price lanciano l’assalto, Cornejo sta al gioco per orgoglio. Lo smantellamento della fortezza continua. Dopo il motore di Brabec inizia il valzer dei waypoint introvabili, o difficili. Si staccano Van Beveren e Benavides, l’uno riconosce lo sbaglio che gli costa una decina di minuti, l’altro lo imputa alla strumentazione, analogo ritardo poi ininfluente di fronte a quello che aspetta l’argentino alla fine della tappa. Walkner vince la Tappa e Price balza al comando della Corsa. Per un po’ Sunderland si installa al terzo posto, e comunque è proprio il britannico a farsi interprete delle intenzioni della sua Squadra. Non è finita.
Sunderland sarà penalizzato di un’ora per il giochetto della partenza, e con Benavides andrà a infoltire la lista dei fuori gioco. Questione di minuti e arriva il secondo colpo di scena, questa volta un capolavoro di bravura tale che ancora non ci si crede. La resurrezione di Quintanilla. Il cileno, ufficiale Huskvarna, partiva molto indietro e aveva un ritardo nella generale di dieci minuti. Ci vuol poco a immaginare la velocità che ha mantenuto e i rischi che ha preso per recuperare quasi tutto il ritardo e tornare al secondo posto, a un minuto da Price a due tappe dalla fine.
Altrettanto coraggio e determinazione, e forse più, deve comunque essere riconosciuto a Price, che sta riuscendo a tenersi al massimo livello della sfida pur con il polso destro quasi fuori uso e tenuto insieme da un tutore che non gli impedisce di urlare dal dolore ogni qualvolta l’australiano passa su un sasso e una buca. Gente e Campioni di un’altra specie, così come pure Walkner, che ha una caviglia viola e che fa fatica a stare in piedi sulla Moto.
Comunque vada, si direbbe che la lunga serie di successi di KTM, 17 a due giorni da Lima, possa solo continuare, magari con una sfumatura diversa di livrea.
Cardioline anche nella Gara delle Auto, ormai non conta più chi vince o chi perde, ma quali dei perdenti si rendono protagonisti, per un motivo buono o per uno cattivo, dell’episodio che fa saltare sulla sedia. La corsa è saldamente, saldata nelle mani di Nasser Al-Attiyah per una prima Toyota memorabile e un’esecuzione perfetta. Mancano due tappe, è vero, e sarebbe meglio stare zitti, ma questo non toglie niente al livello della performance globale.
A Pisco comunque ha vinto ancora una volta Sébastien Loeb. Facile, visto il fuoriclasse francese ci ha messo su anche l’handicap di una foratura all’inizio della Prova, e perentorio, visto che se non Al-Attiyah, che non deve dimostrare o osare niente, piloti come De Villiers, Roma, Przyginski comunque ce la stanno mettendo tutta per uscire dal ruolo della comparsata. Alla resa dei conti il fenomeno Peugeot resta vivo e di grande attualità, e apparentemente ancora di gran lunga più competitivo del nuovo contingente Mini alle prese con i problemi di definizione che il nuovo Buggy sembra manifestare.
Sainz è sparito troppo presto, Despres non c’è mai stato veramente e il contributo alla causa di Peterhansel è stato troppo intermittente e costellato di errori intrappolati nella sabbia. Anche oggi due volte fermo per un totale di mezz’ora di ritardo.
No, nulla da fare. Al-Attiyah è intoccabile, e il suo unico avversario di questa Dakar è stato spostato da una penalizzazione discutibile su un altro livello della contesa. Poi il resto son chiacchiere.
Per finire con i colpi di scena, salgono sul palcoscenico della ottava Speciale anche i Camion: il Kamaz di Nikolaev si pianta in un “posacenere” e non riesce più ad uscirne. Ci vorrà quasi un’ora per risolvere l’insabbiamento, e intanto il secondo nella generale alla vigilia, per fortuna Sotnikov con l’altro Camion russo in gara dopo l’esclusione di Karginov, rileva il primo posto che era stato del compagno di Squadra. Imprevisto che non cambia la vita del terzo in classifica, Gerard De Rooy con l’Iveco di famiglia.
Finito, infine, l’inseguimento di Francisco “Chaleco” Lopez nella Gara dei Side By Side, il cileno, che era a pochi minuti dal brasiliano Varela, è riuscito a risolvere la sua Gara grazie al terzo successo consecutivo e alla giornata nera del brasiliano, fermo per un’ora tra le dune, e ora conduce giusto con quell’ora di vantaggio. Farres resta al terzo posto.
Concediamoci allo spettacolo così da iniziare la penultima giornata con meno tensioni. La Pisco-Pisco, un anello di 410 chilometri, è ancora una “classica” del deserto di Ica, tra dune e fuoripista, passaggi sulla spiaggia del Pacifico e la “specialina” di 313 chilometri. La novità eccitante del giorno è la partenza in linea, griglie di dieci per i Motociclisti, di quattro per le Auto. Con tutta probabilità alla fine del giorno avremo tutti le idee un po’ più chiare.
Piero Batini – Mr. Franco
Classifica moto Tappa 8
POS |
Pilota |
Moto |
Tempo |
Distacco |
Penalità |
1 |
RED BULL KTM FACTORY TEAM |
03H 55' 25'' |
|||
2 |
ROCKSTAR ENERGY HUSQVARNA FACTORY RACING |
03H 56' 10'' |
+ 00H 00' 45'' |
||
3 |
RED BULL KTM FACTORY TEAM |
03H 56' 38'' |
+ 00H 01' 13'' |
||
4 |
ROCKSTAR ENERGY HUSQVARNA FACTORY RACING |
04H 05' 16'' |
+ 00H 09' 51'' |
||
5 |
YAMALUBE YAMAHA OFFICIAL RALLY TEAM |
04H 07' 13'' |
+ 00H 11' 48'' |
||
6 |
RED BULL KTM FACTORY TEAM |
04H 08' 16'' |
+ 00H 12' 51'' |
||
7 |
MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 |
04H 09' 13'' |
+ 00H 13' 48'' |
||
8 |
MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 |
04H 10' 32'' |
+ 00H 15' 07'' |
||
9 |
YAMALUBE YAMAHA OFFICIAL RALLY TEAM |
04H 11' 15'' |
+ 00H 15' 50'' |
||
10 |
SHERCO TVS RALLY FACTORY |
04H 14' 36'' |
+ 00H 19' 11'' |
00H 01' 00'' |
Classifica generale dopo Tappa 8
POS |
Pilota |
Moto |
Tempo |
Distacco |
Penalità |
1 |
RED BULL KTM FACTORY TEAM |
28H 53' 08'' |
00H 01' 33'' |
||
2 |
ROCKSTAR ENERGY HUSQVARNA FACTORY RACING |
28H 54' 11'' |
+ 00H 01' 03'' |
||
3 |
RED BULL KTM FACTORY TEAM |
28H 59' 43'' |
+ 00H 06' 35'' |
00H 03' 00'' |
|
4 |
YAMALUBE YAMAHA OFFICIAL RALLY TEAM |
29H 03' 02'' |
+ 00H 09' 54'' |
||
5 |
ROCKSTAR ENERGY HUSQVARNA FACTORY RACING |
29H 32' 35'' |
+ 00H 39' 27'' |
||
6 |
YAMALUBE YAMAHA OFFICIAL RALLY TEAM |
29H 39' 25'' |
+ 00H 46' 17'' |
00H 01' 00'' |
|
7 |
RED BULL KTM FACTORY TEAM |
29H 57' 32'' |
+ 01H 04' 24'' |
||
8 |
MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 |
29H 58' 52'' |
+ 01H 05' 44'' |
00H 15' 00'' |
|
9 |
RED BULL KTM FACTORY TEAM |
29H 59' 46'' |
+ 01H 06' 38'' |
01H 02' 00'' |
|
10 |
HERO MOTOSPORTS TEAM RALLY |
30H 42' 59'' |
+ 01H 49' 51'' |
Classifica Tappa 8
POS |
Piloti |
Auto |
Tempo |
Distacco |
Penalità |
1 |
PH-SPORT |
03H 54' 53'' |
|||
2 |
TOYOTA GAZOO RACING SA |
04H 02' 20'' |
+ 00H 07' 27'' |
||
3 |
ORLEN X-RAID TEAM |
04H 10' 08'' |
+ 00H 15' 15'' |
||
4 |
TOYOTA GAZOO RACING SA |
04H 10' 48'' |
+ 00H 15' 55'' |
||
5 |
X-RAID TEAM |
04H 10' 50'' |
+ 00H 15' 57'' |
||
6 |
X-RAID TEAM |
04H 17' 44'' |
+ 00H 22' 51'' |
||
7 |
MP-SPORTS |
04H 23' 29'' |
+ 00H 28' 36'' |
||
8 |
X-RAID MINI JCW TEAM |
04H 26' 34'' |
+ 00H 31' 41'' |
||
9 |
PH-SPORT |
04H 31' 15'' |
+ 00H 36' 22'' |
||
10 |
OVERDRIVE TOYOTA |
04H 36' 09'' |
+ 00H 41' 16'' |
Classifica generale dopo Tappa 8
POS |
Piloti |
Auto |
Tempo |
Distacco |
Penalità |
1 |
TOYOTA GAZOO RACING SA |
29H 15' 50'' |
|||
2 |
X-RAID TEAM |
30H 02' 19'' |
+ 00H 46' 29'' |
||
3 |
PH-SPORT |
30H 02' 35'' |
+ 00H 46' 45'' |
||
4 |
X-RAID MINI JCW TEAM |
30H 09' 20'' |
+ 00H 53' 30'' |
||
5 |
X-RAID MINI JCW TEAM |
31H 31' 17'' |
+ 02H 15' 27'' |
||
6 |
ORLEN X-RAID TEAM |
31H 35' 40'' |
+ 02H 19' 50'' |
||
7 |
MP-SPORTS |
32H 11' 57'' |
+ 02H 56' 07'' |
||
8 |
X-RAID TEAM |
33H 10' 47'' |
+ 03H 54' 57'' |
||
9 |
X-RAID MINI JCW TEAM |
35H 58' 05'' |
+ 06H 42' 15'' |
||
10 |
TOYOTA GAZOO RACING SA |
36H 16' 51'' |
+ 07H 01' 01'' |
00H 04' 00'' |