Dakar 19 100% Perù. Marathon, 1° Parte, Brabec (Honda) e Al Attiyah (Toyota)

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400 chilometri di Speciale per raggiungere l’estremo Sud della Dakar 2019 e fermarsi alla prima metà dalla Tappa Marathon. L’exploit di Ricky Brabec, la conferma di Al Attiyah. Honda e Toyota. Seconda parte sicuramente difficilissima
11 gennaio 2019

Moquegua e Tacna, Perù, 10 Gennaio 2018. La tappa Marathon consiste in due giornate di Gara riunite dal fatto che non è possibile ricevere assistenza al fine Tappa della prima giornata. Le Assistenza attendono a Arequipa, dove tutta la Dakar si riunirà di nuovo per la giornata di riposo, sabato 12.

Insieme alla struttura portante della Marathon, alcune regole, scritte e non, rendono il duplice impegno una faccenda quanto meno delicata. Quando non drammatica. Una di quelle scritte è l’impossibilità di ricevere aiuti esterni, che impone di fare da sé tutte le operazioni di ripristino dei mezzi di gara. Una di quelle non scritte è che quasi sempre gli organizzatori si premurano di portare al limite le caratteristiche “distruttive” della Tappa numero 1, in modo che i Concorrenti arrivino alla Tappa numero 2 provati, e i mezzi un po’ più vicini al limite del cedimento. Ricorderete la micidiale tappa di avvicinamento a Uyuni dello scorso anno, un programma interminabile di dune, pioggia, fango e fatica, che condizionò pesantemente lo sviluppo della Corsa, al punto da consigliare i gentili organizzatori di neutralizzare la tappa successiva che portava a Tupiza.

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Quest’anno l’impronta stilistica della Marathon è più “umana”, ma certamente non manca di produrre gli interrogativi di sempre. Dunque 400 chilometri di speciale. Dimenticate le dune del deserto di Ica, ora le piste sono in genere dure e veloci, e si alternano a tratti di deliziosi letti di fiume secchi. Un incubo di sassi nella farina di polvere. Questo vuol dire mettere a dura prova le gomme e la meccanica, e costringere alla massima attenzione per non incorrere in un incidente o un guasto. Le piste ideali per andare piano, esattamente il paradosso quando si parla di una Gara. Velocità e rischio viaggiano a braccetto.

Comunque Marathon Part One, in una serie di rocambolesche avventure.

Vince Ricky Brabec, uno dei superstiti dello Squadrone Honda. Favorito dall’ordine di partenza, dagli errori di navigazione di Quintanilla e Benavides, e da un ritmo che aveva già ispirato qualche sospetto, l’americanino vestito bene in un giorno memorabile fa saltare il banco. Brabec vince la Tappa e passa al comando della generale, dando una speranza al Team e maturando come fa un adolescente quando diventa uomo. All’incisività Brabec ha sommato il valore aggiunto di un nemico che fa fatica a organizzare la difesa, ma deve fare tutto da solo, o quasi, visto che non può contare su un grande supporto di squadra. Barreda è ritirato, Benavides ha dei progetti personali che gli impediscono di fare la balia a un giovane americano, Gonçalves è convalescente (eppure ce la mette tutta in un modo commovente), Cornejo è troppo giovane per avere la malizia del portatore d’acqua tattico. Forse dovrebbe la Squadra a elaborare un piano di protezione dell’unico Pilota che in questo momento, può salvare la nave.

Anche KTM ha i suoi grattacapi. Accanto alla sicurezza di una Moto eccezionale, infatti, Viladoms deve fare i conti con i malanni dei suoi Ragazzi, che gli impediscono di vedere chiaro nei ruoli da assegnare in uno di quei portentosi piani con cui la Squadra austriaca ha più volte levato le castagne dal fuoco. Toby Price, per quanto cerchi di dissimulare, ha il polso destro in cattive condizioni, soprattutto gli fa molto male, e Matthias Walkner ha preso una brutta botta alla caviglia non lontano da Moquegua. Senza contare la pressione di Pablo Quintanilla che, in testa a Arequipa e a due minuti dall’americano, difficilmente sbaglierà una seconda volta, e su quanto valgono veramente Van Beveren e De Soultrait, più indietro ma mai visti così cauti. Vedremo più avanti come matureranno gli eventi ma, insomma, non ci si aspettava una Gara delle Moto così incerta e varia nelle proposte tattiche.

Pare ben più facile da interpretare la Gara delle Auto, almeno per certe sue variabili. Dalla distilleria dei primi giorni, infatti, è uscito l’elisir del duello già visto, eppure eccezionale, tra Al-Attiyah e Stephane Peterhansel. A Tacna ha vinto ancora Al-Attiyah, che sembra disporre ora del pacchetto più competitivo, ma liquidare la faccenda in questi termini, ovvero non tenendo conto dello “storico” di Peterhansel, vorrebbe dire privilegiare un delirio da miopia.

Stephane Peterhansel
Stephane Peterhansel

Prima di Tacna, e prima della Marathon, su una speciale davvero infernale per i sassi, la polvere e il fesh-fesh, si possono passare delle immagini da capogiro ma anche da giramento di scatole. Una di queste è quella di Cyril Despres, che no abbiamo visto contento. I fatti e le sorprese si sommano, e forse il cinque volte campione della Dakar in Moto non ha più troppa voglia di fare l’angelo custode, e il meccanico, al sei volte vincitore della Dakar in Moto, e sette in Auto. Giornataccia per Despres, che state certi sta crescendo più di quanto dimostrino le classifiche. Dietro a una dunetta ha trovato la Nifontova in terra, e per poco non passa sopra alla Motocicletta russa., il tempo di fermarsi, scendere e darle una mano a risolvere l’imbarazzante situazione, ed ecco che dalla cresta della duna è volato Al Rajhi che alla maniera delle scorribande degli Emirati, è piombato sulla moto, e per fortuna non sulla ragazza, ed è sparito. Rimessa a posto la Moto e in sella la russa, Despres è ripartito con il suo pneumatico che non stava gonfio e così ha forato due volte prima di tagliare il traguardo. Fate voi. Analogamente, Loeb è arrivato a Moquegua su quello che rimaneva del mozzo di una ruota, in uno sferragliare che faceva sembrare la sua Peugeot una locomotiva fuori dai binari. Una gomma si cambia, direte voi, due magari, ma tre no, e via la storia del Fuoriclasse con lo strascico della tappa massacrata dall’errore di road book che aleggia sulla Corsa.

Si va avanti, la notte al bivacco della Marathon, Nicola Dutto che sta facendo meraviglie nonostante stia perdendo la sua “scorta” (Rivera ritirato), la promessa di una Tappa micidiale per rientrare a Arequipa, 500 chilometri di Speciale e un programma deliberato per far fare tardi.

In più la sensazione che il bello debba ancora venire

Piero Batini – Mr. Franco

Dakar 2019 presentata da Bardahl

 

Ricky Brabec
Ricky Brabec

Le classifiche

MOTO - TAPPA 4

1 15  

 RICKY BRABEC

MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 03H 40' 30''    
2 1  

 MATTHIAS WALKNER

RED BULL KTM FACTORY TEAM 03H 46' 49'' + 00H 06' 19''  
3 3  

 TOBY PRICE

RED BULL KTM FACTORY TEAM 03H 47' 37'' + 00H 07' 07''  
4 4  

 ADRIEN VAN BEVEREN

YAMALUBE YAMAHA OFFICIAL RALLY TEAM 03H 53' 59'' + 00H 13' 29''  
5 14  

 SAM SUNDERLAND

RED BULL KTM FACTORY TEAM 03H 54' 05'' + 00H 13' 35'' 00H 02' 00''
6 2  

 PAULO GONCALVES

MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 03H 54' 06'' + 00H 13' 36''  
7 11  

 STEFAN SVITKO

SLOVNAFT TEAM 03H 54' 40'' + 00H 14' 10''  
8 10  

 JOSE IGNACIO CORNEJO FLORIMO

MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 03H 55' 03'' + 00H 14' 33''  
9 47  

 KEVIN BENAVIDES

MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 03H 56' 10'' + 00H 15' 40''  
10 63  

 LORENZO SANTOLINO

SHERCO TVS RALLY FACTORY 03H 57' 32'' + 00H 17' 02''

 

MOTO - GENERALE DOPO TAPPA 4

1 15  

 RICKY BRABEC

MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 12H 33' 00''    
2 6  

 PABLO QUINTANILLA

ROCKSTAR ENERGY HUSQVARNA FACTORY RACING 12H 35' 19'' + 00H 02' 19''  
3 3  

 TOBY PRICE

RED BULL KTM FACTORY TEAM 12H 37' 22'' + 00H 04' 22''  
4 14  

 SAM SUNDERLAND

RED BULL KTM FACTORY TEAM 12H 40' 45'' + 00H 07' 45'' 00H 02' 00''
5 4  

 ADRIEN VAN BEVEREN

YAMALUBE YAMAHA OFFICIAL RALLY TEAM 12H 41' 56'' + 00H 08' 56''  
6 47  

 KEVIN BENAVIDES

MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 12H 42' 01'' + 00H 09' 01''  
7 1  

 MATTHIAS WALKNER

RED BULL KTM FACTORY TEAM 12H 42' 31'' + 00H 09' 31''  
8 2  

 PAULO GONCALVES

MONSTER ENERGY HONDA TEAM 2019 12H 53' 45'' + 00H 20' 45''  
9 18  

 XAVIER DE SOULTRAIT

YAMALUBE YAMAHA OFFICIAL RALLY TEAM 12H 55' 00'' + 00H 22' 00''  
10 11  

 STEFAN SVITKO

SLOVNAFT TEAM 13H 01' 09'' + 00H 28' 09''

 

AUTO - TAPPA 4

1 301  

 NASSER AL-ATTIYAH

 MATTHIEU BAUMEL

TOYOTA GAZOO RACING SA 03H 38' 49''    
2 304  

 STEPHANE PETERHANSEL

 DAVID CASTERA

X-RAID MINI JCW TEAM 03H 40' 41'' + 00H 01' 52''  
3 303  

 JAKUB PRZYGONSKI

 TOM COLSOUL

ORLEN X-RAID TEAM 03H 47' 21'' + 00H 08' 32''  
4 307  

 NANI ROMA

 ALEX HARO BRAVO

X-RAID TEAM 03H 47' 38'' + 00H 08' 49''  
5 306  

 SEBASTIEN LOEB

 DANIEL ELENA

PH-SPORT 03H 51' 12'' + 00H 12' 23''  
6 314  

 YAZEED AL RAJHI

 TIMO GOTTSCHALK

X-RAID TEAM 03H 57' 00'' + 00H 18' 11''  
7 300  

 CARLOS SAINZ

 LUCAS CRUZ

X-RAID MINI JCW TEAM 04H 03' 33'' + 00H 24' 44''  
8 308  

 CYRIL DESPRES

 JEAN PAUL COTTRET

X-RAID MINI JCW TEAM 04H 04' 40'' + 00H 25' 51''  
9 321  

 BORIS GARAFULIC

 FILIPE PALMEIRO

X-RAID TEAM 04H 11' 22'' + 00H 32' 33''  
10 312  

 HARRY HUNT

 WOUTER ROSEGAAR

PH-SPORT 04H 16' 47'' + 00H 37' 58''

 

AUTO - GENERALE DOPO TAPPA 4

1 301  

 NASSER AL-ATTIYAH

 MATTHIEU BAUMEL

TOYOTA GAZOO RACING SA 12H 12' 57''    
2 304  

 STEPHANE PETERHANSEL

 DAVID CASTERA

X-RAID MINI JCW TEAM 12H 21' 52'' + 00H 08' 55''  
3 307  

 NANI ROMA

 ALEX HARO BRAVO

X-RAID TEAM 12H 33' 48'' + 00H 20' 51''  
4 303  

 JAKUB PRZYGONSKI

 TOM COLSOUL

ORLEN X-RAID TEAM 12H 35' 14'' + 00H 22' 17''  
5 314  

 YAZEED AL RAJHI

 TIMO GOTTSCHALK

X-RAID TEAM 12H 37' 56'' + 00H 24' 59''  
6 306  

 SEBASTIEN LOEB

 DANIEL ELENA

PH-SPORT 13H 03' 19'' + 00H 50' 22''  
7 308  

 CYRIL DESPRES

 JEAN PAUL COTTRET

X-RAID MINI JCW TEAM 13H 03' 28'' + 00H 50' 31''  
8 327  

 ARON DOMZALA

 MACIEJ MARTON

OVERDRIVE TOYOTA 13H 41' 34'' + 01H 28' 37''  
9 321  

 BORIS GARAFULIC

 FILIPE PALMEIRO

X-RAID TEAM 13H 49' 49'' + 01H 36' 52''  
10 312  

 HARRY HUNT

 WOUTER ROSEGAAR

PH-SPORT 13H 50' 34'' + 01H 37' 37''

 

 

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