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Abu Dhabi, UAE, 9 Marzo. Una sola tappa alla fine. L’Abu Dhabi Desert Challenge marcia improvvisamente verso l’archivio. Però il Rally è tutt’altro che risolto, per niente chiaro. Soprattutto per quanto riguarda la gara delle Moto. Quella delle Auto è sospesa al filo della grande novità, per sua definizione e condizione, fragile. Perennemente avvincente, invece, è la corsa dei Side by Side, nell’area dei Prototipi leggeri dove si va spostando quasi per intero l’interesse per le vicende delle 4 ruote. Era la quarta Tappa, dunque, l’ultima ad anello nel quarter Sud del Deserto di Abu Dhabi. 400 chilometri per una Speciale di 250, circa. Per lo più veloce, moderatamente “navigata” (ormai le giornate si ripetono sulla stessa tipologia), in gran parte sabbiosa.
La Gara delle Auto. Si ripete lo schema standard. Primo Al Attyah, Toyota, secondo Loeb, Bahrain Raid Xtreme, terzo a turno un volenteroso, oggi Al Rajhi, di solito impotente, quarto lui, Stephane Peterhansel, con l’astronave Audi. Tolto il primo, ogni giorno è stato uguale al precedente, o successivo. Al Attyah e Loeb continuano a piazzare la doppietta mista, ma restano lontani da “Peter”, a meditare sulle sventure della prima Tappa. Di fatto, a un giorno dall’epilogo, solo un colpo di scena, e uno solo, può modificare la situazione che si è venuta a creare alla fine della prima Speciale. Peterhansel, Boulanger e l’Audi RS Q e-tron restano primi con mezz’ora su Prokop e un’ora e mezza su Przygonski. Sul tipo di colpo di scena da evitare ci siamo capiti, no?
La Gara delle Moto. Un nuovo vincitore, è il quarto in 4 giorni, Luciano Benavides, Husqvarna. L’argentino fratello di Kevin ha battuto l’australiano Price, KTM, e il cileno Quintanilla, Honda. Sunderland ha seminato quasi tutto il suo vantaggio ma, nono al traguardo, ha la mano buona di carte da giocare. È vero che i primi 4 della generale provvisoria, Sunderland, Quintanilla, Price e Brabec sono racchiusi in due minuti e mezzo, ma è altrettanto vero che, partendo così indietro nella frazione conclusiva, Sunderland può avere gioco facile. Paolo Lucci, Husqvarna, difende la 15ma posizione e beve alla fontana dell'esperienza. Franco Picco…
Franco Picco è un saggio. Lo fosse stato metà di quello che è oggi quando aveva la metà degli anni, credetemi, non ce n’era per nessuno per dieci anni. Ma quel che conta è l’oggi, che Franco interpreta da Maestro ispirato dalla filosofia di partecipazione di Fantic. Un’altra Tappa, la quarta, un altro arrivo in souplesse. Altri chilometri di dati, di piccoli esperimenti, di summit con Fernando su questa o su quella taratura da provare. Un altro giorno in archivio al prezzo di benzina (negli Emirati non così folle come da noi) e un cambio di olio e filtri. Impeccabile!
La Gara dei Side By Side. Francisco “Chaleco” Lopez e Paolo Ceci, Can-Am South Racing, tornano alla vittoria e riprendono le distanze dagli inseguitori, in particolare da Cristina Gutierrez, OT3 Red Bull, che ieri era a poco più di un minuto dall’Equipaggio italo-cileno. Oggi, pur seconda, la spagnola torna a quasi dieci minuti. Seth Quintero, OT3, è rimasto attardato ed è virtualmente fuori gioco. Nulla di deciso, ancora, ma il profilo della Gara delle “macchinine” è chiaro.
Paolo Ceci. “Quarta tappa fatta. Ottima giornata per noi. Siamo molto contenti. Come promesso, siamo partiti all’attacco, perché diciamocelo, quel minuto e mezzo di vantaggio che avevamo ieri su Cristina Gutierrz non era un granché rassicurante, e neanche, infondo, quei dieci su Seth Quintero. Quindi siamo partiti decisi, carichi, concentrati, e abbiamo vinto la tappa. Abbiamo fatto veramente una bella tappa, senza nessun problema. La macchina si è comportata perfettamente e abbiamo guadagnato. Otto minuti su Cristina Gutierrez e più di un'ora su Quintero che ha avuto un problema. Domani è l'ultima e partiremo comunque sempre concentrati, aggressivi il gusto, e ovviamente cercheremo di non rischiare .”
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