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Abu Dhabi, UAE, 8 Marzo. Terza tappa. l’Abu Dhabi Desert Challenge è oltre la metà. Al centro del programma tutto può ancora cambiare. Di certo c’è ben poco, come sempre, ma è un po’ snervante perché sta diventando un’abitudine. Sulla falsariga della Dakar la Gara delle Auto è più “stabile” e si basa sulle defaillance quasi clamorose di protagonisti attesi, mentre quella delle Moto è ogni giorno un Rally nuovo, con vicende e avvicendamenti che indicano un equilibrio di performance difficilmente modificabile. Il bollettino della terza Tappa. 255 chilometri di Prova Speciale.
Le Auto. Stephane Peterhansel e “Dud” Boulanger sono ancora in testa. Lo sono dall’inizio del Rally perché i principali avversari dell’Equipaggio AUDI si sono “sgranati” da soli. Al Attayah, Toyota, e Loeb, BRX, il primo giorno, Al Rajhi, Toyota, oggi. Così Peterhansel resta in testa nonostante un quarto posto in confort zone, e alle sue spalle c’è ricambio continuo. Prokop e Chytka, Ford, hanno preso il posto di Al Rajhi e Von Zytzewitz, e al terzo posto salgono Przygonski e Gottshalk con la Mini Buggy. Ricordiamo che le Auto sono in tutto una dozzina. In virtù di quegli avvicendamenti, Peterhansel e Boulanger hanno ora un vantaggio di quasi mezz’ora, e AUDI inizia a sentire profumo di successo. Naturalmente questo non si dovrebbe dire.
La Gara delle moto torna nelle mani di Sam Sunderland, GASGAS. Matthias Walkner ha vinto la Speciale davanti a “Sundersam” e Skyler Howes, Husqvarna, Sunderland in testa, dunque, ma con un margine cronometrico irrisorio, 4 minuti su Walkner e Kevin Benavides. Tuttavia, a due giorni dalla fine della Corsa, è un buon vantaggio di “posizione”. Ross Branch, Hero, che aveva vinto la seconda Tappa, è crollato nella terza e ora è perso nelle retrovie. Saggiamente, Paolo Lucci, Husqvarna, coltiva la sua 15ma posizione mantenendo la promessa di essere ad Abu Dhabi per accumulare chilometri e esperienza.
Franco Picco è un genio. In tre mesi l’ho visto diventare un Campione consumato, un artista della gestione di gara e dell’esperienza. È un aspetto niente affatto scontato. Non si direbbe che Franco è in corsa, pare quasi che sia in giro per il Deserto con un dei suoi fortunati gruppi. La missione di Picco la conosciamo bene. È quella di portare la Fantic 450 Rally al massimo rendimento con la massima affidabilità. Lo scopo di Fantic è consegnare ai futuri clienti Rally-Raid la Moto da Rally perfetta. Sin qui tutto in bolla. Certo, ad assistere e mantenere in perfetta efficienza la 450 Rally italiana c’è niente meno che il Picolo!
Non c’è pace neanche nella gara degli SSV. Il Prototipo Leggero di Francisco “Chaleco” Lopez e Paolo Ceci, un Can-Am South Racing ufficiale, è ancora in testa, non più lontano davanti a tutti bensì solo “formalmente”. È la festa delle donne e alle spalle di Chaleco c’è ora, ad appena un minuto e mezzo, Cristina Gutierrez con l’OT3 Red Bull ufficiale. Ieri Cristina, che corre con Philippe Cazalet, era più di venti minuti indietro. Per l’Equipaggio cileno-italiano non è stata una giornata facile. Un doppio problema che poteva anche risolversi male, se non fosse che…
Paolo Ceci. “Eccoci qua, alla fine del terzo giorno con la maledizione del terzo giorno. Oggi è stata una giornata molto difficile però siamo ugualmente molto contenti perché siamo riusciti a metterci una pezza di quelle fatte bene. Abbiamo rotto, dopo sessanta chilometri, un semiasse anteriore. L'abbiamo cambiato ma il problema è che c'era anche il problema di un seeger che ostruiva le entrate e quindi abbiamo perso più tempo del normale. Comunque, siamo riusciti a cambiare, abbiamo lavorato molto bene insieme siamo ripartiti e abbiamo attaccato forte. Dagli intermedi abbiamo visto che avevamo riguadagnato tre minuti buoni anche su Seth Quintero. Stavamo andando a un ritmo molto elevato, chiaramente attaccando, e purtroppo a novanta chilometri dalla fine abbiamo rotto un altro semiasse. A quel punto non avevamo più il ricambio e abbiamo dovuto continuare così, con solo due ruote motrici. Potete immaginare sulle dune con due ruote motrici! Ma è entrato in scena Chaleco! Ha guidato veramente alla grande, e con quelle due sole ruote motrici abbiamo perso quasi niente. Diciamo che ci abbiamo messo una pezza super. Ecco perché siamo contenti! Rimaniamo primi nella categoria, abbiamo chiaramente poco vantaggio, solo un minuto e mezzo su Cristina Gutierrez. Siamo comunque ottimisti perché abbiamo visto che se attacchiamo e non abbiamo problemi riusciamo ad essere i più veloci. Quindi mancano ancora due, ma noi cerchiamo di fare bene e di finire alla grande!”
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