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La Cina risponde all'indagine anti-dumping dell'Unione Europea sulle auto elettriche aprendone una sul brandy importato dal nostro continente. Secondo quanto riporta Reuters, l'indagine avviata dalla Cina avrebbe nel mirino la Francia e si concentra sui container di brandy da meno di 200 litri provenienti dall'Unione Europea. Una notizia, questa, che ha provocato il crollo delle azioni delle aziende transalpine Remy Cointreau e Pernod Ricard. Tutto è partito da una denuncia da parte dell'associazione delle bevande alcoliche cinese, per conto dell'industria del brandy.
La Cina, secondo i dati doganali, ha importato superalcolici ricavati dal vino distillato per un valore di 1,57 miliardi di dollari nei primi 11 mesi del 2023. Ed è francese il 99,8% dei brandy esportati dall'Unione Europea. L'associazione dell'industria del cognac francese a Reuters si è detta pronta a collaborare, ma ha anche fatto sapere che si teme che l'indagine non sia solo circoscritta al mercato degli alcolici. Pernod Ricard, tanto per fare un esempio, vanta il 10% delle vendite in Cina, il 50% delle quali riguarda il cognac.
L'indagine anti-dumping avviata dalla Cina interessa anche un'azienda italiana, Campari. Lo scorso mese, Campari ha perfezionato l'acquisto del brand francese di cognac, Curvoisier, proprio nel tentativo di aumentare la propria quota di mercato nel paese asiatico. Secondo gli analisti interpellati da Reuters, questa indagine costituirebbe un avvertimento da parte del governo cinese all'Unione Europea. La guerra sui dazi tra la Cina e l'Australia dimostra come certe contromisure possano portare a una rapida escalation.