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La Polizia e i Carabinieri stanno indagando su quello che è stato soprannominato lo Zorro degli Autovelox: fra Ferrara, Padova e Rovigo sono già quattro gli apparecchi messi fuori uso da questo individuo armato di flessibile che taglia i pali dei misuratori alla base e si dilegua. In maggio era stata la volta di quello collocato a Bosaro sulla SS16 per le auto in arrivo da Ferrara, ricollocato e di nuovo devastato da Zorro poco dopo. Verso la fine del mese è caduto l'autovelox di Giaciano con Baruchella (RO) sulla SR 482. Segue Taglio di Po, a Mazzorno Destro, lungo la provinciale 46. A quanto pare non sono servite altre telecamere trappola per identificare il vandalo, che purtroppo sta raccogliendo molti consensi anche sui social.
L'area del Polesine sta diventando famosa per la densità di autovelox, in particolare quello nel comune di Cadoneghe che ieri ha visto addirittura un altro sabotaggio con esplosivo per aver elevato in poco più di un mese 24.000 contravvenzioni, con un ricorso in Procura per la mancate esposizione dei cartelli di avviso. Del resto su queste strade, caratterizzate da lunghi rettilinei e frequenti incroci, è alta l'incidentalità e non mancano davvero i presupposti per porre limiti severi, ma la decisione del ministro Salvini di creare un osservatorio per l'utilizzo dei misuratori (e, si spera, il riordino delle normative atteso da tredici anni) indica che non tutti gli autovelox sono utilizzati per esclusivi fini di sicurezza. La pensa allo stesso modo Altvelox, un'ente di patrocinio che si è posto il fine di tutelare i cittadini dagli abusi.