La coda in autostrada: perché si forma senza una ragione?

La coda in autostrada: perché si forma senza una ragione?
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Un esperimento giapponese del 2008 ha dimostrato come piccole variazioni di velocità possano innescare ingorghi senza cause evidenti, illuminando i meccanismi del traffico quotidiano.
31 dicembre 2025

Nel 2008, un gruppo di scienziati giapponesi ha condotto un esperimento affascinante per capire l'origine degli ingorghi stradali che sembrano formarsi senza motivo apparente. Su una pista circolare, 22 auto hanno seguito una semplice istruzione: mantenere una velocità costante di 30 km/h. Niente sorpassi, niente frenate improvvise—solo un'andatura regolare.

Tuttavia, nel giro di pochi minuti, è successo qualcosa di inaspettato. Piccole variazioni nella velocità dei conducenti hanno creato disturbi. Quando un'auto rallentava anche solo di poco, le auto successive dovevano fare lo stesso, innescando un effetto a catena che ha portato alla formazione di un "ingorgo" lungo l'intero circuito.

Questo esperimento riflette ciò che accade spesso sulle autostrade: ingorghi stop-and-go che si formano senza un apparente motivo, come un incidente o un restringimento della carreggiata. Piccole variazioni di velocità—dovute a frenate brusche, accelerazioni irregolari o tempi di reazione lenti—possono trasformarsi in veri e propri blocchi stradali.

Lo studio ha dimostrato che il comportamento dei conducenti gioca un ruolo cruciale nella creazione di questi ingorghi "fantasma". L'incapacità di mantenere velocità perfettamente costanti, unita ai ritardi nelle reazioni, amplifica il problema, soprattutto in condizioni di traffico intenso.

Questi risultati sottolineano l'importanza di tecnologie come il cruise control adattivo e i sistemi di guida autonoma. Questi dispositivi possono aiutare a eliminare le variazioni di velocità, mantenendo andature fluide e distanze di sicurezza tra i veicoli.

L'esperimento rimane una lezione importante: anche le minime deviazioni nel comportamento di guida possono avere effetti enormi sulla fluidità del traffico, dimostrando che a volte la causa di un ingorgo non è davanti a noi, ma dipende da come guidiamo.

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