Il tutor c'è ma non si vede: la Cassazione approva i misuratori "invisibili"

Il tutor c'è ma non si vede: la Cassazione approva i misuratori "invisibili"
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Nuova sentenza della Cassazione introduce i tutor invisibili, aumentando il rischio di multe e tamponamenti per gli automobilisti distratti.
24 luglio 2024

L'estate 2024 porta con sé un cambiamento significativo per gli automobilisti italiani, i quali dovranno fare i conti con i cosiddetti "tutor invisibili". La recente sentenza 19377 della Cassazione stabilisce che le autorità non sono tenute a divulgare la natura della strumentazione usata per la rilevazione della velocità, un dettaglio che potrebbe portare a un aumento dei rischi su strada.

I tutor, diversamente dagli autovelox che rilevano la velocità in un punto fisso, calcolano la velocità media di un veicolo lungo un tratto di strada. Ciò significa che non basta rallentare momentaneamente: se la velocità media supera i limiti, la multa è assicurata. La Cassazione ha ora eliminato l'obbligo per le autorità di specificare il tipo di dispositivo in uso, richiedendo solo l'indicazione generica della presenza di controlli.

Questo cambiamento rischia di sorprendere molti guidatori, abituati a decelerare solo in prossimità dei dispositivi di controllo visibili, come gli autovelox. L'avvocato e divulgatore giuridico Angelo Greco ha sottolineato come questa novità potrebbe aumentare il rischio di comportamenti improvvisi e pericolosi alla guida, come frenate brusche che potrebbero causare tamponamenti, specialmente in autostrada.

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