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La recente operazione condotta dalla magistratura di Milano ha portato a un sequestro di 18 milioni di euro ai danni del consulente finanziario Daniele Migani, accusato di aver truffato investitori illustri. Tra questi, spiccano i nomi di Giorgetto Giugiaro, celebre designer automobilistico, e di Caterina Caselli, nota cantante e discografica. Migani, già denunciato in Svizzera per gestione opaca di investimenti, è ora nel mirino delle autorità italiane, con accuse che spaziano dalla raccolta abusiva di risparmio all'evasione fiscale attraverso una complessa rete societaria internazionale.
L’indagine, guidata dal pm Giovanni Polizzi, mette in luce un presunto sistema di investimenti fraudolenti in cui Migani, tramite la sua società XY SA inizialmente basata a Chiasso e poi trasferita a Zurigo, prometteva rendimenti costanti del 3% agli investitori. Tuttavia, secondo le testimonianze raccolte, il broker ometteva di informare i clienti che i fondi destinati a investimenti erano in realtà riconducibili a lui stesso, creando un conflitto di interessi. La società Twinkle Capital SA, da lui fondata in Svizzera, controllava infatti il fondo lussemburghese Skew Base Investments, con cui Migani gestiva il capitale raccolto dagli investitori.
Tra le vittime del presunto schema fraudolento, oltre a Giugiaro, vi sono numerosi altri investitori che, come riportato, non hanno formalizzato una denuncia. Caterina Caselli, per esempio, è stata ascoltata dalla guardia di finanza solo come testimone, nonostante le significative perdite subite. Migani ha dichiarato che le perdite subite dai suoi clienti sarebbero dovute esclusivamente alle difficoltà economiche causate dalla pandemia, negando qualsiasi accusa di appropriazione indebita.
In parallelo, la magistratura svizzera sta conducendo indagini su Migani, esaminando possibili violazioni dei doveri di diligenza e trasparenza nei confronti dei suoi clienti. Secondo gli investigatori, Migani avrebbe occultato il proprio controllo sul fondo lussemburghese, facendolo apparire come indipendente. Questa discrepanza tra apparenza e realtà, secondo gli inquirenti, ha tratto in inganno investitori di alto profilo, provocando perdite ingenti.