Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sta facendo rapidamente il giro del mondo la "notizia" (virgolette obbligatorie) di un robot che avrebbe "aggredito" (di nuovo virgolette) un lavoratore presso la fabbrica Tesla di Austin nel 2021. Grande suggestione da epici film come "I,Robot", cervelli positronici impazziti, robo-psicologisti all'opera per scovare il malvagio androide. Tutto inventato, come nei film. Era inevitabile che la parola "robot" (dallo slavo "lavoratore forzato, schiavo") portasse a confondere le fattezze di Optimus con i comuni robot industriali che affollano centinaia di fabbriche in tutto il mondo. Eccoli, l'uno accanto all'altro
C'è una sostanziale differenza, evidente nella forma e nello scopo, e non è superfluo sottolineare che non è Optimus il responsabile della presunta "aggressione". I robot antropomorfi o umanoidi come "lui" sono pensati per svolgere funzioni in un ambiente a misura d'uomo, quindi hanno capacità, mobilità e dimensioni tali da poter interagire con oggetti e ambienti pre-esistenti e idonei anche agli umani (passare da una porta, per esempio).
I bracci robotici come il Kuka, al contrario, sono realizzati per specifiche funzioni ripetitive programmate come saldare un lamierato, spostare pezzi, rilevare misure. Non sono liberi di andarsene in giro e lavorano sempre all'interno di aree molto ben delimitate e soggette a controlli di sicurezza. Ebbene, l'incidente riportato nella Gigafactory Tesla di Austin (Texas) è stato attributo propri ad uno di questi bracci meccanici che si è mosso urtando alla schiena un addetto e provocando lievi ferite che sono state medicate immediatamente, tant'è vero che l'interessato è tornato al lavoro subito dopo le cure.
La sicurezza sul lavoro è un elemento fondamentale di tutte le nostre attività produttive, ed è chiaro che un incidente del genere doveva essere evitato ad ogni costo, ma definirlo "l'attacco di un robot" per creare scandalo attorno ad un episodio non così strano in una fabbrica sa tanto di fake news acchiappaclick e la nostra cultura (automobilistica, ma non solo) non può che intossicarsi fino al degrado alla lettura di certi titoli.