È morto Maurizio Costanzo: sfuggì ad un attentato mafioso per lo scambio fra Alfa Romeo e Mercedes

Ci ha lasciati a 84 anni Maurizio Costanzo, uno dei più popolari personaggi TV, giornalista e conduttore sin dagli anni 50. Lo ricordiamo per un strano episodio che riguarda un attentato che la mafia gli fece nel 1993 in Via Fauro, a Roma, in un periodo in cui Costanzo era molto impegnato nel denunciare le attività delle associazioni malavitose. Il grande Maurizio era molto amico del Giudice Giovanni Falcone.

Già dal 1992 la mafia romana e di Trapani progettavano attentati a Falcone, a Claudio Martelli e a Maurizio Costanzo, e gli attentatori si erano procurati 100 kg di esplosivo per una auto bomba. Non riuscendo a colpire il giudice (che sarebbe poi stato ucciso il 23 maggio 1992) e il politico, tentarono con Costanzo, seguendolo per molte sere dopo le registrazioni del Maurizio Costanzo Show. Poi vi rinunciarono. 

L'anno successivo, però, un altro gruppo di mafiosi tentò l'assassinio, rubando allo scopo una Fiat Uno che venne imbottita di esplosivo e parcheggiata in via Fauro, dove sarebbe transitato Maurizio Costanzo. Un primo tentativo andò a vuoto per un difetto del detonatore; il giorno dopo l'attentato ebbe di nuovo luogo, ma il presentatore si salvò perché i mafiosi aspettavano di vedere un'Alfa Romeo 164 blindata mentre Costanzo e la moglie Maria De Filippi passarono a bordo di una Mercedes blu "normale" seguita da una Lancia Thema con la scorta. Il mafioso Salvatore Benigno ebbe una esitazione e premette il pulsante dell'innesco troppo tardi, cosa che comunque comportò il ferimento delle guardie del corpo e enormi danni alle auto e al quartiere. Costanzo e la moglie uscirono illesi dall'attentato. Nel 2019 il presentatore raccontò come si svolse l'attentato in una puntata di Domenica In.

Maurizio Costanzo è ricordato anche come autore di testi musicali come la bellissima "Se Telefonando..." cantata da Mina in collaborazione con Ghigo De Chiara.