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C’è stato un tempo in cui avere un impianto audio in auto significava semplicemente un’autoradio AM e un singolo altoparlante. Oggi, invece, ci troviamo di fronte a veicoli con decine di diffusori e tecnologie avanzatissime, capaci di offrire un’esperienza sonora degna di una sala concerti. Ma fino a che punto si può spingere questa evoluzione? Scopriamo i numeri dell’audio in auto, dai sistemi più basilari a quelli totalmente esagerati.
Se fino a qualche anno fa alcuni modelli di auto – come la Chevrolet Camaro Z/28 – arrivavano a proporre ancora un solo speaker, oggi il minimo sindacale è di quattro altoparlanti. Questa è la configurazione di base di modelli come la Mitsubishi Mirage, la Nissan Versa e la Kia Forte, che nella versione GT-Line può arrivare fino a otto diffusori con un sistema Harman Kardon.
Salendo di livello, troviamo le prime soluzioni premium con sei altoparlanti, come nel Ford Maverick, nel Chevrolet Colorado e nel Ram 1500, che offre un upgrade fino a 23 altoparlanti Klipsch nella versione Tungsten.
I modelli più grandi e spaziosi, come i SUV e le berline di fascia alta, partono invece da otto diffusori – come la Toyota Sienna o la Mazda CX-90 – e possono essere equipaggiati con 12, 14 o 18 altoparlanti, grazie a marchi come Bose, Mark Levinson e Meridian.
Se un tempo dieci diffusori erano considerati un lusso (come nel Nissan Kicks con sistema Bose), oggi i numeri sono ben più alti. Alcuni esempi?
Avere un impianto audio di qualità è sicuramente un plus per gli amanti della musica, ma c’è un punto oltre il quale l’esagerazione prende il sopravvento. Un sistema con 40 altoparlanti ha senso solo se abbinato a una progettazione audio di altissimo livello, capace di sfruttare ogni diffusore al massimo delle sue capacità.