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Una triste storia, quella della svedese Saab, ben conosciuta anche in Italia. Continui cambi della proprietà, da General Motors a Spyker, programmi di sviluppo a partecipazione statale mai conclusi, incompetenza nella gestione di un marchio che aveva un tempo sopravanzato tutti i concorrenti europei per sicurezza, efficienza e innovazione.
La notizia dei giorni scorsi è che lo storico stabilimento di Trollhattan, in Svezia, sarà svuotato e tutti i macchinari, probabilmente obsoleti, messi all'asta. Il sentore della perdita d'interesse da parte di possibili investitori si era avuta già lo scorso anno quando la proprietà NEVS (National Electric Vehicle Sweden) aveva licenziato 320 dei 340 dipendenti, probabilmente a causa dei guai che sta passando la Evergrande cinese, proprietaria di NEVS. La Evergrande è una delle più grandi holding mondiali per lo sviluppo e la gestione delle proprietà immobiliari. Anche il progetto ventilato qualche tempo fa di un possibile interesse allo stabilimento da parte di Polestar (che ha i suoi guai) è naufrgato.
Per un po' si è creduto che dalle ceneri potesse rinascere una Saab dalle mani degli ingegneri che vi lavorarono, la Emily GT e che la fabbrica potesse addirittura approdare in Italia, ma il progetto non ha mai visto la luce, benché nel frattempo fosse stato acquistato da EV Electra, il cui CEO Jihad Mohammad aveva detto "faremo rinascere Trollhattan". Le cose sono andate diversamente. Il marchio Saab non può essere utilizzato per fabbricare auto a meno che non venga concesso dalla Saab AB, il gruppo industriale originario che ha ricevuto in restituzione da NEVS i diritti per il Grifone, ma dato che si occupa di aerei e difesa, difficilmente lo utilizzerà. E, a quanto sembra, non interessa nemmeno i cinesi.
Saab
Piazzale dell'Industria, 40
Roma
(RM) - Italia
800 99 77 11
https://www.saab.com/
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