BMW Motorsport Academy

BMW Motorsport Academy
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Una scuola di guida sicura itinerante negli autodromi di tutta Italia.
16 luglio 2006

Abbiamo imparato a schivare un bambino che attraversa la strada mentre sfrecciamo a 80 km/h senza perdere il controllo della vettura, ma abbiamo anche girato in pista spremendo tutti i 507 cavalli di una BMW M6 con la sensazione gratificante - e per nulla scontata -  di essere noi a condurre il gioco.
In mezzo a questi estremi, da una parte una situazione di grave pericolo che può capitare a chiunque appena lasciato il garage di casa, dall’altra un’esperienza indimenticabile per qualsiasi appassionato, sta tutto il senso della BMW Motorsport Academy, vera e propria accademia itinerante della guida sicura, per imparare quelle manovre fondamentali che in caso di emergenza possono fare la differenza tra un brutto spavento e un incidente, o peggio. L’accento, quindi, è tutto sulla guida sicura: non si “studia” per battere il record sul giro. Però non è detto che imparare cose (molto) utili debba essere per forza di cose noioso: metti un’M5 o un’M6 a disposizione sulle piste più belle d’Italia, con altri modelli top della gamma BMW come gustoso antipasto e l’attenzione degli “alunni” sarà massima…
Insomma, BMW Italia entra direttamente nel panorama già piuttosto affollato dei corsi di guida con un’idea bella e originale, con un forte impatto sociale ma allo stesso tempo capace di far sognare molti appassionati.
Del resto un’idea così poteva venire solo ad un costruttore che da sempre dedica la massima attenzione al comportamento dinamico di ogni suo modello, nella convinzione che sportività e sicurezza non devono essere per forza di cose essere concetti contraddittori, così come innovazione tecnologica e importanza del fattore umano.

 

Si torna sui banchi
Per scoprire come funziona questo delicato equilibrio, per un giorno siamo tornati anche noi sui banchi di scuola. Beh, su quelli della BMW Motorsport Academy naturalmente, nell’emozionante cornice dell’autodromo di Monza.


Ad accoglierci al nostro arrivo, oltre al personale dell’Accademia, troviamo il parco auto, con svariati esemplari di Mini Cooper S, BMW Serie 130i, 330d, M5 ed M6. Il desiderio di mettersi subito al volante è forte, ma occorre avere ancora un po’ di pazienza: il primo vero appuntamento della giornata è nell’aula didattica, dove in poco meno di un’ora un istruttore spiega le basi della guida sicura, dalla corretta posizione di guida agli errori più comuni nelle manovre di emergenza.
Ora le idee sono più chiare, ma al momento giusto riusciremo a tradurre la teoria di una manovra efficace?
Per imparare a farlo non ci resta che metterci al volante, finalmente: ci dividiamo in diversi gruppi, ciascuno dei quali ha tre istruttori e non più di tre allievi per istruttore. E’ un rapporto numerico, questo, davvero elevato per la media dei corsi di guida, che garantisce un migliore apprendimento ma anche minori tempi morti durante gli esercizi degli altri allievi e una maggiore permanenza effettiva in auto. Ogni gruppo, infatti, può contare su un esemplare di tutti i modelli utilizzati dalla scuola, compresa una spettacolare M5 o M6.


La mattinata è dedicata ad apprendere “sul campo” le tecniche di guida per fronteggiare le emergenze più comuni, che per l’occasione sono state riproposte in differenti aree attrezzate della pista, utilizzate tutte a turno dai diversi gruppi.

 

Bisogna crederci
Il primo esercizio con cui ci siamo confrontati prevedeva la schivata di un ostacolo in velocità e la frenata di emergenza. Una corsia di accelerazione da percorrere a 80 km/h e un birillo da evitare costituivano il nostro campo di prova. Il segreto per non “bersi” i birilli o fare molto peggio nel mondo reale? Vincere l’istinto di alzare il piede dall’acceleratore e mantenere il gas costante durante l’intera manovra di esitamento dell’ostacolo, per non generare repentini trasferimenti di carico che inevitabilmente porterebbero a una perdita di stabilità.
Un’azione per nulla naturale, ma come avranno modo di ripetere più volte gli istruttori durante la giornata, “bisogna crederci”. E la nostra fede è diventata assoluta dopo avere visto la differenza di comportamento della vettura eseguendo la manovra seguendo l’istinto e quindi in modo corretto.


Ma non c’è tempo per abbandonarsi allo stupore, perché è già ora di affrontare la prossima “isola” di esercizi, nella quale impariamo come correggere un sottosterzo di inerzia e quindi un sovrasterzo di potenza (per quest’ultimo viene utilizzata una M5 o M6…).
Nel primo caso, ancora una volta occorre superare l’istinto, che ci spinge a insistere nel girare sempre più il volante, con l’unico risultato di diminuire la superficie di appoggio dei pneumatici e accentuare ulteriormente il sottosterzo. La soluzione? Ridurre leggermente l’angolo di sterzata: le gomme torneranno a fare la dovuta presa sull’asfalto e la vettura inizierà finalmente ad andare nella giusta direzione.

 

L’ultima isola, è forse la più divertente, ma anche quella più utile nelle situazioni di guida normale. Sul rettilineo di arrivo dell’autodromo di Monza troviamo ad accogliersi una lunga fila di birilli, distanziati di qualche metro l’uno dall’altro. E’ subito chiaro che ci toccherà un bello slalom, da affrontare con una 130i e con una Mini dotata di un curioso carrellino su ruote che ne solleva il retrotreno, rendendola – ma questo lo scopriremo solo una volta alla guida – instabile come se guidassimo su un’unica, gigantesca lastra di ghiaccio.
Con la 130i gli istruttori ci insegnano a sfruttare correttamente i trasferimenti di carico che si generano con la frenata per impostare correttamente le curve: il segreto sta tutto nell’agire sul freno subito prima di girare, per poi ridare leggermente gas percorrendo la tangente tra le due curve e così via fino all’ultimo birillo. Se saremo bravi, sentiremo il muso “chiudere” verso la traiettoria impostata e il peso della vettura sull’avantreno che migliora la direzionalità, senza per questo scomporre il posteriore.
Con la Mini dotata di skid, invece, affiniamo la tecnica del controsterzo, dal momento che così equipaggiata la piccola anglo-tedesca di intraversa anche solo guardandola, e impariamo a utilizzare l’acceleratore per correggere una sbandata (con una trazione anteriore). Molto utile e molto, molto divertente: alla fine la tentazione di comprarvi un carrellino e utilizzarlo nella guida di tutti i giorni sarà davvero grande…


Finalmente la pista
La mattinata è volata e già dopo poche ore di esercizi e spiegazioni ci sentiamo un po’ più preparati ad accomodarci dietro un volante. E’ ormai ora di pranzo e anche su questo aspetto – per certi versi un dettaglio viste le finalità della giornata – BMW tiene

 

fede al proprio marchio: niente alcool (ovviamente) e un menù leggero (come è sempre raccomandabile quando ci si deve mettere al volante), ma completo e preparato al momento con grandissima cura.

Onestamente, però, non vedevamo l’ora che il pranzo finisse, perché ad attenderci nel pomeriggio c’era la pista di Monza, da percorrere a turno con tutte le vetture a disposizione della Motorsport Academy. Sì, anche la M5/M6…
Prima di percorrere la pit line con gli occhi iniettati di sangue, comunque, ci attende un’altra (breve) lezione di teoria, focalizzata questa volta sulle traiettorie più corrette e su come agire sui diversi comandi, dall’impostazione della frenata allo sterzo, ponendo particolare attenzione ancora una volta ai trasferimenti di carico in fase di impostazione.


Finalmente è il momento di rimetterci al volante, sempre accompagnati dall’istruttore. Come detto, i corsi della Motorsport Academy sono focalizzati sulla guida sicura, dunque l’obiettivo delle sessioni in pista non è quello di battere il record sul giro e nemmeno di imparare ad “andare forte”. Si tratta piuttosto di mettere in pratica tutte insieme, in un contesto meno artificiale, le teorie e le tecniche apprese durante la mattina, e ovviamente di imparare divertendosi. Per questo motivo gli aiuti elettronici vengono mantenuti rigorosamente inseriti e gli istruttori focalizzano le loro indicazioni sulla correttezza delle manovre svolte, più che sull’ipotetico guadagno in termini di tempo.
Anche così, comunque, avere a disposizione una pista e alcuni dei modelli più spettacolari della gamma BMW si rivela un’esperienza straordinariamente coinvolgente.

 

Diesel sorprendente, dieci cilindri indimenticabili
Il programma prevede almeno una sessione di quattro giri con ciascuna delle auto a disposizione, e considerando che a fine giornata non è difficile beneficiare di un paio di turni extra il tempo effettivamente speso in pista è davvero notevole.


La prima vettura su cui abbiamo modo di salire è la 330d, con il suo sei cilindri turbodiesel da 231 CV: sulla carta la combinazione berlina a quattro porte-motore a gasolio non sembra essere proprio la più eccitante per girare sull’asfalto “sacro” di Monza, ma la vettura tedesca ci sorprende, sia per la compostezza dimostrata nei punti più guidati (le due curve di Lesmo e la variante Ascari) sia per la progressione straordinaria del propulsore.

Questa impressione positiva ci viene ulteriormente rafforzata una volta saliti a bordo della 130i, che pur dotata di una carrozzeria più compatta e di un sei cilindri a benzina da ben 265 CV non si dimostra molto più efficace della più mite – sulla carta - Serie 3. Certo a vantaggio della due volumi tedesca gioca la sonorità straordinariamente appagante del propulsore, che meriterebbe di essere inciso su cd per riascoltarlo almeno un paio di volte al giorno con lo stereo di casa…
Cambio, sterzo e impianto frenante, invece, si rivelano al top su entrambi i modelli, perfino nell’uso intenso richiesto dalla pista, ben diverso dal normale utilizzo stradale per il quale sono stati progettati.


I 265 CV della 130i costituiscono già una potenza significativa, ma sembrano ben poca cosa se messi a confronto con i 507 sviluppati dal V10 di 5.0 litri che pulsa sotto il cofano della M6 che ci attende ora in

 

corsia box.
Il momento tanto atteso è finalmente arrivato: in un attimo siamo a bordo e pochi secondi ci sono sufficienti per trovare la posizione di guida ottimale, grazie alle tante regolazioni (elettriche) a disposizione.
Iniziamo in modalità “normale”, con il motore che sviluppa “solo” 400 CV, ma già in queste condizioni l’M6 mostra un equilibrio invadibile, con lo sterzo che consente si pennellare le traiettorie e i freni che costringono a ritardare la staccata oltre quello che suggerisce il cervello, per evitare di “piantarsi” quando mancano ancora diversi metri alla curva… Percorriamo il primo giro senza commettere errori e così ci guadagniamo la fiducia dell’istruttore al nostro fianco, che inserisce la modalità “M”: ora abbiamo a disposizione tutti i 507 CV del V10, la trasmissione è settata alla massima velocità di cambiata e le sospensioni sono nella modalità più sportiva.
Anche non spingendo a fondo la variazione di ritmo è subito evidente e l’emozione di “tirare” la nostra M6 al massimo è davvero grande.


Scesi (a malincuore) dalla M6 siamo convinti che qualsiasi altra vettura ci sembrerà incredibilmente lenta e noiosa, così quando gli istruttori ci invitano a provare la Mini Cooper S ci mettiamo al volante senza troppa convinzione. Tuttavia ci basta uscire dalla corsia box e affrontare la prima variante per cambiare idea: la Mini infatti rivela lo sterzo diretto come quello di un kart e un comportamento molto agile ma sincero, mentre il compressore volumetrico frulla a pochi centimetri da noi rende sorprendentemente brevi i lunghi rettilinei di Monza. Davvero notevole, a conferma che i cavalli non sono tutto quando si parla di divertimento di guida.

 

Il progetto BMW Motorsport Academy
La Motorsport Academy è un progetto originali sviluppato da BMW Italia in collaborazione con l’ACI di Vallelunga, che ha messo a disposizione un gruppo di istruttori non solo molto preparati sul piano professionale, ma anche abili nello stabilire subito il giusto rapporto umano con gli allievo, per fare in modo che la partecipazione ai corsi sia un’esperienza non solo molto utile, ma anche divertente.


Il programma prevede l’organizzazione di 90 corsi di una giornata per un totale di oltre 4.000 partecipanti l’anno. Per ogni appuntamento sono in programma tre giornate di corsi che vedranno protagonisti 48 clienti al giorno.

La giornata tipo della BMW Motorsport Academy prevede l’inizio delle attività alle 8:30. Dopo l’accredito, alle 9 si parte con lezioni di teoria presso l’aula didattica, tra le 10 e le 13 si svolgono esercitazioni in varie sessioni. Dopo la pausa pranzo, alle 14:15 è in programma il briefing per le attività in pista (con tutto il parco auto a disposizione), che iniziano alle 14:30 con una serie di giri sul circuito, effettuati prima a titolo dimostrativo dall’istruttore e poi dagli stessi allievi. Al termine, verso le 17:30, è prevista la consegna dei diplomi.


Naturalmente una scuola di guida itinerante necessita di una organizzazione e di strutture che possano facilmente essere predisposte, smantellate e trasportate sul circuito della tappa successiva.
La BMW Motorsport Academy si avvale di una tensostruttura appositamente studiata che facilita queste operazioni mantenendo alto il livello di comfort e la qualità del lavoro per il personale che ci opera e

 

per gli ospiti. La tenda dispone di un solido pavimento livellato e alzato dal suolo, un sistema di climatizzazione adatto ai mesi più caldi ed una corretta ventilazione.

In una struttura adiacente viene predisposta una cucina perfettamente attrezzata in cui esperti dietologi sportivi preparano i menù per i pasti degli allievi durante il corso. Una dieta corretta e mirata infatti consente agli istruttori (e ancor più agli allievi) di mantenere la lucidità necessaria durante gli impegnativi giri in pista.
I nutrizionisti incaricati del pranzo preparano piatti originali, ma allo stesso tempo leggeri e digeribili per chi è impegnato alla guida. Il corretto contenuto calorico evita di appesantire il guidatore, una accortezza sempre importante da rispettare, sia per affrontare un circuito sia per mettersi in strada per un lungo viaggio. L’attenzione per la sicurezza deve partire ancora prima della guida.


Tutti nelle concessionarie!
La BMW Motorsport Academy coinvolge tutti i dealer BMW, che propongono il corso in fase di acquisto della vettura. Il relativo voucher personale, della validità di un anno, sarà consegnato dal venditore al cliente al momento della consegna dell’auto insieme alla brochure del corso e al calendario.


Il cliente potrà usufruire del corso nella prima data utile e nell’autodromo di sua scelta, prenotando online o tramite uno specifico call center. Tutte le informazioni a lui necessarie sono disponibili sul voucher, ma in ogni caso il call center è a completa disposizione per qualsiasi richiesta o esigenza.

 

Il calendario fino a novembre
Questo il calendario della BMW Motorsport Academy dalle prossime settimane fino a tutto novembre con i relativi circuiti. Luglio - 18/20 Adria. Settembre – 5/7 Adria; 12/14 Binetto; 19/21 Magione. Ottobre – 3/5 Vallelunga; 10/11 Pergusa; 31/1-11 Sassari. Novembre – 7/9 Misano Adriatico; 14/16 da definire; 21/23 Monza (probabilmente anticipata); 28/30 Imola.
E proprio la presenza capillare sul territorio, che comprende perfino Sicilia e Sardegna, costituisce sicuramente uno dei punti di forza dell’iniziativa, che ha visto la realizzazione già di mille corsi a partire da questa primavera.


La partecipazione al corso costa, tutto compreso, 1.300 euro, ma è gratuita per chi acquista una vettura BMW o Mini avendo conseguito la patente da meno di un anno. Molti concessionari, inoltre, regalano il corso come omaggio gratuito al momento della stipula del contratto: una politica, questa, decisamente apprezzabile e più lungimirante rispetto agli “sconti selvaggi” oggi tanto in voga.
BMW Italia crede molto in questo progetto, che ha richiesto un investimento di oltre due milioni di euro, e dopo una giornata alla Motorsport Academy non possiamo che applaudire all’iniziativa, capace di combinare sicurezza e passione per l’automobile in una formula innovativa, che porta realmente qualcosa di nuovo nel già affollato panorama dei corsi di guida.

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