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C’erano una volta le Volvo, intese come station wagon infinite e indistruttibili, modellate con un’accetta, tutte sostanza e niente fronzoli. Ebbene, abbiamo uno scoop: non solo non ci sono più le mezze stagioni, ma nemmeno le Volvo di una volta. Sì perché l’ultima che ci è capitata tra le mani si è presentata con una carrozzeria bicolore originalissima e studiata in ogni dettaglio, con un body kit proveniente chiaramente da qualche episodio di Fast and Furious ambientato in Svezia e misteriosamente mai arrivato nei nostri cinema e, cosa anche più importante, un cuore da 220 CV che abbinato ad un corpo vettura compatto e relativamente leggero promette forti emozioni.
Il piacere di farsi notare
Erede della 480, la C30 dà l’assalto al segmento C – già sovraffollato di proposte – con l’obiettivo dichiarato di distinguersi. Per riuscirci si affida, proprio come la progenitrice, su un design decisamente originale: una carrozzeria a tre porte lunga 425 cm (larga 178 e alta 145) che nel frontale rassicura (ok…. è la solita Volvo) e in coda lascia sgomenti (accidenti, non è la solita Volvo!) . Due facce della stessa medaglie che più diverse non potrebbero essere, eppure la vettura nel suo insieme appare tutt’altro che squilibrata, con un look più da coupè “pratica” che da semplice compatta a tre porte.
E a confermare che davvero non è la “solita” Volvo ci pensa l’ampio catalogo delle personalizzazioni possibili, dai cerchi (si può arrivare fino ai 19 pollici) al kit aerodinamico (spoiler anteriore, minigonne, alettone posteriore) di colore contrastante con la carrozzeria, come nell’esemplare in prova, con un numero di configurazioni possibili davvero molto vasto.
Solo per quattro (e in vacanza per due… )
Dove la nuova Volvo C30 non stupisce, ma in questo caso possiamo parlare di una scelta di grande concretezza ed intelligenza visto il risultato, è dentro: la plancia è sostanzialmente identica a quella della S40/V50. Una scelta pensata sicuramente per far contenti i dirigenti che hanno a che fare con le economie di scala, ma che non pregiudica certamente la qualità della vettura, anzi. Questa plancia nasce per una vettura di categoria superiore ed è evidente come i materiali impiegati e lo styling siano per certi versi superiori a quelli che ci si potrebbe attendere da una segmento C pura come la piccola Volvo.
Come per l’esterno, anche dentro rimane invariata la possibilità di personalizzazione grazie a quattro versioni: assolutamente nuovo è l’inserto in bianco Virtuale, ispirato alle superfici lucide e moderne nel mondo dello sport e dei computer, ma è disponibile come optional anche una versione scintillante in alluminio "stile surf", ispirata alla C30 Design Concept.
La plancia, con il suo look così minimalista, esteticamente è davvero molto bella e nell’utilizzo quotidiano appare anche funzionale (perché dunque la concorrenza tedesca ci fa impazzire con mouse e mille sottomenu?). L’unico appunto che ci sentiamo di fare riguarda i materiali plastici usati per la zona superiore del cruscotto: al tatto confermano di essere di ottima qualità, ma il loro aspetto non li valorizza, risultando un po’ povero.
Dotazioni di prestigio con qualche optional di troppo
Per conquistare un posto di rilievo nel ricco ma agguerrito segmento C premium la Volvo C30 punta giustamente anche su una ricca serie di gadget e dotazioni tecnologiche per il confort e per la sicurezza, a partire dal climatizzatore.
Interessante, ad esempio, la proposta audio: di serie è proposto un semplice ma efficace impianto audio a quattro altoparlanti, ma salendo di gamma si giunge sino all’impressionante Premium Sound, che annovera un amplificatore digitale classe D con tecnologia ICE Power di Alpine, potenza di 5x130 W, Dolby® Pro Logic II Surround e 10 altoparlanti della danese Dynaudio. Come optional è disponibile anche un adattatore per collegare iPod o un flash drive USB.
Ampia, come al solito in casa Volvo, la dotazione di sicurezza: ABS, sei airbag, WHIPS (dispositivo per la prevenzione dei colpi di frusta), controllo della stabilità e di trazione, EBA e molto altro sono proposti di serie. Come optional si può inoltre richiedere il sistema BLIS che segnala la presenza di vetture nel cosiddetto “angolo cieco”. consentono di accorgersi di vetture o motociclette in sorpasso di cui non ci saremmo potuti accorgere con il solo utilizzo dello specchietto retrovisore. Tutti congegni elettronici considerati, ingiustamente, non degni di una valutazione. Ha dell'incredibile.
Tutto bene quindi? Sì, anche se almeno con gli allestimenti e le motorizzazioni top avremmo preferito una dotazione di serie con qualche gadget in più, come l’utile BLIS o almeno i sensori di parcheggio (per altro la visibilità posteriore è ottima).
La vettura in questione, ormai lo avrete intuito, è la nuova C30 equipaggiata con la motorizzazione di punta, quel T5 sinonimo di cinque cilindri di 2.5 litri turbo capace di 220 cavalli e soprattutto di 32,6 kgm a soli 1.500 giri. Sì, avete letto bene: l’unità svedese promette allunghi da motore turbo con una disponibilità di coppia da far invidia al più evoluto dei diesel sportivi. Detta così sembra la risposta alle preghiere di ogni appassionato ed in effetti fin dal primo contatto la “nostra” C30 T5 non ha deluso le aspettative. Silenziosa e fluida come un’ammiraglia quando si viaggia in relax, si proietta in avanti con grande decisione non appena si va a sollecitare il piede sull’acceleratore. Le prestazioni dichiarate dalla Casa confermano l’impressione: da 0 a 100 km/h in 6,7 secondi e 240 km/h di velocità massima. Valori degni di una coupè di prestigio come l’Audi TT 2.0 TFSI o in linea con le compatte sportive più agguerrite: la C30 T5 fa meglio di un mito come la Golf GTI e tiene testa alle esplosive Opel Astra OPC e Renault Megane RS. E analizzando le concorrenti dirette per prestigio del marchio, per ottenere prestazioni analoghe in casa BMW e Audi occorre rivolgersi alle ben più costose 130i e S3, altrimenti le compatte tedesche non possono che… lasciare strada.
Per 500 cc. in più
Al di là dei freddi numeri, tuttavia, quello che maggiormente sorprende nella risposta del T5 è la straordinaria disponibilità di coppia e la prontezza con cui riprende anche dai bassi regimi, con qualsiasi rapporto inserito: potete marciare a 40 km/h in sesta a mille giri senza il minimo sussulto, affondando semplicemente il piede sull’acceleratore per guadagnare rapidamente velocità, quando lo si desidera. E’ proprio in questi frangenti che si apprezzano al meglio i 500 cc. in più rispetto alle dirette concorrenti spinte da 2.0 litri sovralimentati. I tecnici Volvo, infatti, hanno utilizzato la maggiore cilindrata soprattutto per ottenere una coppia più generosa e distribuita in modo ottimale. Grazie a queste caratteristiche, la C30 T5 si dimostra sorprendentemente rilassante da guidare e piacevole anche in quelle situazioni in cui alcune concorrenti evidenziano un’andatura un po’ a singhiozzo. Così al volante della C30 T5 qualche volta si finisce per scordare il body kit e il look tremendamente trendy della sua carrozzeria compatta per adottare un’andatura più da ammiraglia, o da gran turismo veloce se preferite, piuttosto che da “prova speciale”. Lo stomaco dei passeggeri ringraziano, e anche il portafoglio, dal momento che quando non si spinge a fondo i consumi restano relativamente contenuti: gli 11,5 km/h nel ciclo misto dichiarati dalla Casa possono sembrare una chimera, eppure computer di bordo alla mano si sono dimostrati realistici durante il nostro test di 2.000 km.
Gran Turismo (molto) veloce
In termini strettamente velocistici, dunque, la C30 T5 ha davvero poco (spesso niente) da invidiare alle più agguerrite concorrenti, mentre in termini di sensazioni e divertimento di guida il discorso si fa più sfumato. Tutto dipende, infatti, da ciò che vi aspettate da una compatta da 220 CV: se siete alla ricerca di forti emozioni, della sensazione di essere in gara anche quando andate a supermercato, di una vettura che rappresenta ad ogni curva una piccola sfida, la C30 T5 non è forse la vettura più adatta a voi. Questione di sensazioni più che di numeri oggettivi, che come abbiamo visto sono al top.
Per un coinvolgimento (ma anche un impegno) maggiore infatti la C30 T5 manca di alcuni fondamentali ingredienti, a partire da una tonalità di scarico adrenalinica: in realtà anche accelerando a finestrino abbassato la compatta svedese non gratifica più di tanto l’udito, con un suono che solo spingendo davvero a fondo si fa più cupo. E’ evidente infatti che la preoccupazione principale è stata quella di non infastidire l’udito, piuttosto che di compiacerlo, e anche per l’assetto si può fare un discorso analogo: l’ottimo comportamento stradale appena descritto è stato raggiunto con una taratura che lascia spazio ad un certo rollio, per quanto sempre molto ben controllato, e assorbe in modo apprezzabile – per la categoria – le sconnessioni del fondo stradale. L’ottimo confort, però, va anche in questo caso a mitigare almeno in parte il divertimento di guida e la sensazione di essere una cosa sola con l’auto e la strada. Preciso, ma di impostazione abbastanza turistica è anche lo sterzo, che non ha mai reazioni di coppia ma non consente nemmeno di sentire con il volante gli avvallamenti su cui passano le ruote anteriori.
Niente da dire, invece, sui cambio (un manuale a sei marce) e freni, caratterizzati entrambi da un ottimo comportamento.
In sintesi, con la C30 T5 volvo ha cercato di creare qualcosa di diverso dalla “solita” compatta ad alte prestazioni, qualcosa di più coerente con il proprio marchio: una vettura a tre porte oltre modo veloce, capace di abbinare ad un design ricercato un’elevata qualità costruttiva, proponendo anche in questo segmento di mercato il concetto di “gran turismo veloce”. Un prodotto raffinato per palati fini insomma, senza paura di scontentare qualche “smanettane”.
Quanto costa?
Nell’allestimento Momentum la Volvo C30 T5 costa 31.400 euro, che diventano 33.600 con la più ricca Summum. Cifra impegnativa alla quale corrispondono l’elevata qualità costruttiva della vettura e le sue ottime prestazioni, oltre ad una dotazione comunque completa.
La gamma C30 parte comunque da 19.900 euro per il 1.6 benzina da 100 CV.
Da comprare perché:
- look originale e riuscito
- prestazioni elevate
- confort di buon livello
- qualità costruttiva all’altezza del marchio
Da rivedere:
- dotazioni non sempre all’altezza del prezzo
- bagagliaio piccolo (e la cappelliera è optional!)
- divertimento ed emozioni non sempre all’altezza delle prestazioni
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