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Dopo l'oramai palese rifiuto da parte di Mary Barra e General Motors alle proposte di fusione con FCA, Sergio Marchionne è costretto – volente o nolente – ad espandere i propri orizzonti. Il CEO di Fiat Chrysler, dopo aver chiuso la porta in faccia a PSA, sta facendo passare tra le dita i petali della margherita con i nomi dei restanti costruttori di peso a livello planetario.
«La porta per le fusioni è sempre aperta, il bisogno di consolidarsi e rafforzarsi non svanisce dall'oggi al domani» commenta Marchionne da Amsterdam. Lo stesso manager aveva più volte dichiarato che sarebbe stato più che favorevole ad una fusione con altri brand prima della fine del suo mandato – il quale, lo ricordiamo, scadrà nel 2018 – ma se ciò non dovesse succedere, «sarà un problema di qualcun'altro».
Inevitabile volgere lo sguardo a colossi quali Volkswagen, Toyota Motors e Ford, ma la risposta ad una possibile fusione potrebbe celarsi proprio in Oriente. Uno tra i player più importanti è senza ombra di dubbio Hyundai, la quale controlla Kia, ma lo stesso Marchionne aveva già dichiarato, senza troppi peli sulla lingua «i coreani difficilmente si sposano.»
Staremo a vedere.