Mal d’alcol [Video]

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È il programma promosso nelle scuole, su Automoto.it e Moto.it insieme al Prof Luigi Rainero Fassati, per informare e prevenire sui danni da abuso di alcol nei giovani
7 novembre 2017

Punti chiave

Da anni il Prof. Luigi Rainero Fassati, tra i massimi esperti mondiali dei trapianti di fegato, ha avviato una serie di lezioni nelle scuole medie superiori di Milano e della Lombardia, per informare i giovani e prevenire dall'abuso dell'alcol. Usando un linguaggio che ha fatto breccia su tanti ragazzi, al punto da far aumentare anno dopo anno il numero degli Istituti e dei ragazzi coinvolti (oltre 50.000 studenti e 7.000 insegnanti). Quest'anno il Prof. Fassati ha trovato nelle nostre testate un valido alleato per amplificare il suo messaggio attraverso i siti Automoto.it e Moto.it e tutti i canali social, che raggiungono mensilmente milioni di persone.

Una nuova sezione www.automoto.it/maldalcol è stata aperta. All'interno di essa gli studenti, i genitori e gli insegnanti potranno trovare nel corso dell'anno la registrazione della lezione e una serie diuna serie di contenuti aggiuntivi relativi all’alcol e ai giovani, infine la possibilità di aprire uno “sportello” di domande e risposte da parte di giovani o di genitori al Prof. Fassati. Oggi partiamo con due video, uno dedicato all'esperienza di un ex alcolista attualmente impegnato in prima linea nella lotta contro l'abuso dell'alcol, ed un secondo video realizzato dai giornalisti e influencer di Automoto e Moto.it per sensibilizzare i giovani, attraverso le proprie esperienze.

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Dati allarmanti

Gli incidenti stradali: problema di salute pubblica molto importante e troppo trascurato. Partiamo da qui. Per l’Oms sono la nona causa di morte nel mondo fra gli adulti, la prima fra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni e la seconda per i ragazzi dai 10 ai 14 e dai 20 ai 24 anni. E naturalmente il consumo di alcol influenza il rischio di incidenti e le relative conseguenze.

Secondo i dati del sistema di sorveglianza Passi, tra il 2012 e il 2015 oltre l’8% dei conducenti di auto ha guidato sotto l'effetto dell'alcol negli ultimi 30 giorni, e altre 6 persone su 100 sono state trasportate da un conducente che guidava sotto l'effetto dell'alcol. La quota di giovanissimi alla guida sotto l'effetto dell'alcol è leggermente più bassa che nel resto della popolazione, ma preoccupante: tra i 18 e 21 anni il 6% dichiara di aver guidato dopo aver bevuto pur rischiando di incorrere in una sanzione certa. Inoltre, come riportato dall’Osservatorio nazionale alcol, per i giovani di 18-29 anni la guida sotto l’influsso di alcol e droghe rappresenta il problema numero uno (61,6%), seguito dall’eccesso di velocità (57%). I dati mostrano che il 37,9% di soggetti di età inferiore a 30 anni sceglie responsabilmente di limitare il consumo di alcolici, mentre il 47,1% degli intervistati afferma di non preoccuparsi del problema della guida dopo il consumo di alcol. Preoccupante risulta la percentuale di giovani che, pur sapendo di doversi mettere alla guida, sceglie di non limitare il consumo di alcol.

Il Prof. Fassati

Sono dati molto allarmanti e destinati a peggiorare, in considerazione della scarsa attenzione riservata finora a questo problema da quasi tutti i media. Per questo abbiamo ritenuto doveroso impegnarci in questa campagna, che sia utile non solo a prevenire gli incidenti stradali dovuti alla guida in stato di ubriachezza, ma anche a mettere in allerta i ragazzi sui pericoli che corrono per la loro salute, e addirittura per la loro sopravvivenza abusando degli alcolici.

«Se lo scopo che si propone questa campagna raggiungerà anche solo in parte il traguardo ambito – ha commentato il Prof. Fassati  - sono sicuro che le morti, le invalidità permanenti e le lesioni traumatiche legate agli incidenti stradali per guida in stato di ubriachezza diminuiranno in maniera sensibile. Altrettanto significativo sarà il calo delle gravi malattie alcol correlate che interessano quasi tutti gli organi del nostro corpo. Da vecchio professore sono convinto che l’informazione vale molto di più del proibizionismo”

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