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Proprio non ci voleva: prima la pioggia gelida, poi la nevicata.
Per le strade di Roma, già di loro certo non messe bene, è stato forse il colpo di grazia.
Stamattina, nel percorso della Tangenziale dalla stazione Tiburtina verso lo Stadio Olimpico, in poco più di due chilometri abbiamo contato quasi trenta buche, di quelle grandi, capaci di sfondare una gomma o far cadere uno scooter centrandole anche a bassa velocità.
Ed un brivido ci ha solcato la schiena, pensando a quanto sia pericolosa, sempre la Tangenziale, di notte, con l’illuminazione spenta e le buche in agguato: forse un campo minato si supera con minore fatica.
Poi ci siamo fermati nel nostro conteggio, ed abbiamo unito la Tangenziale a tutte le altre strade della Capitale, sommando i disagi e i pericoli che oggi più di ieri attendono chi si avventura a percorrerle: è vero che siamo in Quaresima, ma questa Via Crucis ce la saremmo volentieri risparmiata.
Ovviamente, di personale all’opera per ripristinare il manto stradale neppure l’ombra: eppure molte di quelle che oggi sono voragini, solo ieri erano piccole buche.
Ma se non c’è manutenzione, gli effetti sono quelli che automobilisti e motociclisti di Roma hanno davanti agli occhi, oltre che sotto le ruote.
Dalla sindaca Raggi ci aspettiamo un atto che possa rassicurarci: piuttosto che pensare a vietare il Centro Storico ai diesel privati nel lontano 2024, non sarebbe meglio e più corretto darsi da fare perché la mobilità di oggi sia garantita ad un livello almeno di sufficienza?
Al suo rientro da Città del Messico, la invitiamo ad una visita guidata per le consolari e le vie più trafficate di Roma: se, come temiamo, gli impegni istituzionali le impedissero tale formativa esperienza, siamo pronti a fornirle un ampio dossier fotografico sullo stato pietoso della strade di cui, purtroppo, ha piena responsabilità.